Memorie di un Narciso
rosa (dedicato al cult film Pink Narcissus - 1971 - e a Markie Mark di Boogie Nights) Correva l'anno 197. ed il vostro giovane esploratore scopriva le gioie e i dolori, il piacere e lo shock nel vedere corpi maschili che letteralmente lo paralizzavano e lo deliziavano: il mio compagno delle medie che faceva pallanuoto e si spogliava davanti ai miei occhi prima e dopo ginnastica; un inserto speciale su Miguel Bosè in qualche settimanale per buone famiglie televisive; un anonimo ragazzo fotografato su un depliant dei corsi di lingua all'estero, ritratto a piedi nudi sulla soglia di una linda casetta inglese o irlandese, così rilassato dalla sua esperienza all'estero da togliersi quelle orrende e italianissime magliette della salute e i calzini lavati dalla mamma… Questi corpi, virtuali e non, sono state le mie prime inconsapevoli pornostar. Per un timido, imbranato e solitario ragazzo gay come me il primo barlume di pornorivelazione venne da quegli imprecisati canali privati tra gli anni '70 e i primi anni '80, che nel cuore della notte mandavano soft porn, tutti rigorosamente etero. Però... persino gli eteroporno sono costretti a far vedere maschi, maschietti e maschioni, ed ecco aprirsi lo spazio per una riappropriazione sovversiva; il mio desiderio gay, anche se non contemplato, oscurava magicamente parti dello schermo e ne esaltava altre. Schiene, culi e petti, cazzi e braccia poetici e romantici - scelti raramente con gusto estetico, devo dire, ci dovevamo accontentare di certe schifezze!!! - riempivano un mondo immaginario. Perché, a dire il vero, lo scenario veramente pornografico era quello che si proiettava dentro di me, e di cui il film era il pretesto. Ecco cosa ho sognato. Tu vieni a trovarmi, inatteso. Apri la porta di casa, è sera e anch'io sono appena rincasato. La prima cosa che vedo è che indossi un nuovo paio di scarponi neri di cuoio, uguali ai miei, calzini bianchi da tennis, come i miei. I Levi's attillati non lasciano molto spazio all'immaginazione, e nemmeno al tuo cazzo che varcata la soglia già preme lungo e caldo contro il tessuto della patta. Non ci baciamo, non vuoi. Ti chiamerò Téchiné, "niente baci sulla bocca". I nostri occhi sono ipnotizzati sui nostri cazzi, faccio fatica ad alzare lo sguardo, tu appoggi la mano lievemente sull'enorme rigonfiamento dei miei jeans strappati. I tuoi occhi luccicano di desiderio, lo so, anche se adesso non li guardo. Tutti rigorosamente etero, ho detto? Tranne uno, il glorioso, per me, I bagni del sabato sera (Saturday Night at the Baths, 1974) di cui ricordo distintamente le scene assai hard al Continental Baths dove veniva irretito Michael fidanzato e prossimo al matrimonio; quella è stata la prima volta in cui ricordo di aver visto in primo piano una penetrazione anale, e lo shock nel riconoscere che una esperienza fisica di questo genere era sinonimo di abissale piacere e non di degradazione o lacerazione. Ricordo anche un negrone incredibile che si esibiva nel locale… ed io con la paura di venire scoperto con l'uccello di fuori davanti alla Tv alle 3 o 4 di notte da mio padre. Quelle ore di sonno perduto non le ho recuperate più… Il mio sguardo sale, hai una T-shirt bianca, molto piccola, l'ombelico che adoro è appena scoperto e la mia lingua già sbava, è talmente dolce pregustare di leccare tutto il tuo stomaco che sa quasi di latte. Se fosse più profondo e forato ti fotterei anche l'ombelico. E' una delle tante piccole parti del tuo corpo che tu sottovaluti e io vorrei far godere e gridare di desiderio. Stasera ti leccherò a volontà. Il genio registico del pornogay per me è Jean Daniel Cadinot. Forse non tutti i suoi film sono geniali ma moltissimi lo sono. A differenza della maggior parte dei porno americani, o meglio californiani, in cui belloni muscolosi e perfetti si scopano in un modo che sembra sempre finto, i ragazzi francesi, maghrebini o antillani di Cadinot sprizzano naturalmente porno da tutti i pori, sono insaziabilmente perversi, tendono a farlo in gruppo, sono giovani e quindi glorificano la parte adolescenziale e perversa che molti di noi hanno a suo tempo dovuto reprimere a forza. Sembra che ai ragazzi di Cadinot nessuno abbia spiegato che i maschi in teoria non dovrebbero fare sesso tra di loro. La sfrontatezza e la dolcezza (e persino la violenza) con cui scopano è disarmante. E non ho mai visto nessun regista che sperimenti così tante posizioni da cui filmare. Se i porno americani esibiscono sempre un residuo di finzione, in questi la finzione è talmente erotizzata che nessuno mi toglierà dalla mente che quei ragazzi le orge le fanno veramente, che si attizzano sul serio, che non hanno davvero paura di niente. E la forza identificativa del porno è tale che anche chi guarda in quel momento non ha paura e non si ritrae davanti a nulla. La prossima volta ti farò forare i capezzoli, e chissà che altro. Toccandoti e lambendo con la lingua gli orecchini (un anello piccolo d'oro sull'orecchio destro, uno grande su quello sinistro) ti ecciterò i lobi, come la volta scorsa ho fatto passando e ripassandoti con il mio cazzo duro, accarezzandoti il padiglione auricolare. Finisco di ripassarmi a memoria il tuo corpo, membro per membro, organo per organo, mentre già tu mi trascini di là. Sei il solito impaziente, stasera hai fame di sesso. Sai che ti sfamerò, ti sfamerei tutti i giorni, tutto il giorno. La sapete una differenza tra porno gay e non gay secondo la mia esperienza? Che nei video gay ci si bacia un casino! Questa cosa della penetrazione anale è talmente tabù e scandalo per i benpensanti che sembra l'unica cosa che caratterizza il sesso gay. Questa è una gran fregnaccia: il piacere anale non è privilegio nostro, svegliatevi! Leggete Il piacere negato. Fisiologia del piacere anale di Jack Morin (Editori Riuniti 1994), e mi raccomando, fate tutti gli esercizi! Ma in realtà spompinare e baciare scandiscono almeno il 50% del tempo sessuale nei porno gay, e non è raro che dopo torride scene i ragazzi di Cadinot si bacino teneramente come due (o tre…) innamorati. Forse questa è una utopia gay: sesso e amore, pornoromance indivisibile. Ho voglia di chinarmi e di spingerti la mia lingua in bocca (questo forse più tardi, quando, con te addormentato, giocherò ad eccitarti nel sonno, a farti mantenere l'erezione per tutta la notte, quando mi prenderò il tuo uccello semiduro e mi addormenterò a tratti con il succhiotto in bocca, quando ti rigirerò piano piano limonandoti il buchino del culo, quando ti bacerò dovunque ma senza svegliarti). Se delle pornostar ci si può innamorare, Bruno de Walberg è stato sicuramente uno dei primi a catturarmi. Avevo comprato un numero speciale di Gay Italia con un mega servizio sui ragazzi di Cadinot e fu lì che scoprii il fascino perverso di questo splendido moretto, a detta del giornale "l'attore gay più timido della storia recita con naturalezza senza pari". La sua presentazione terminava così: "Quegli esseri a cui basta una cinepresa per liberarsi dell'imbarazzo, per tirar fuori da dentro di sé un virtuosismo imprevedibile". Il porno poteva accomunare così sia la pornostar presa dalla strada che lo spettatore gay avido di desiderio, tutti e due liberati dall'imbarazzo. Un po' lo stesso fascino naturale e perverso che hanno, dopo i ragazzi di Cadinot, quelli slavi di Bel Ami, a cominciare da Johan Paulik. Se preferite i maschioni che vi possiedono imponenti e megadotati, bussate da Jeff Stryker, io nella mia fantasia sto con i ragazzi perversi e liberi che ho imparato a conoscere attraverso il cinema e la letteratura erotica, in questo non molto diverso dalle generazioni gay che prima dell'avvento delle video porno avevano imparato a riconoscere i propri desideri nelle pagine di Physique Pictorial e le riviste di culturismo. Ti afferro l'erezione, anche tu non la molli, come due bambini che si tengono per mano e hanno paura di perdersi. Un giorno farò la lista delle cose che mi piacciono del tuo corpo e di cosa mi piacerebbe farci. Ti sorprenderebbe. Sappiamo che ogni centimetro del nostro corpo è sacro e va quindi violato e venerato contemporaneamente. Quando non ti scopo sei bellissimo, quando ti scopo sei divino. E quando non mi scopi chi sono per te? Un corpo e una mente assenti da te, con l'utopia della vicinanza. Marckk janac712@hotmail.com Fonti perverse: Video e Internet: usate il vostro motore di ricerca preferito, cliccate "gay porn", "Johan Paulik", "Jeff Stryker", "Jean Daniel Cadinot" e … attenti alla bolletta! ** www.menonthenet.com uno dei migliori siti di partenza per ogni cosa pornogay ** http://www.game-port.com/falibela.htm per conoscere i cataloghi delle compagnie che producono video gay. Alcuni dei film più belli di Cadinot? "Garçons de reve", "La maison bleue", "L'etalon", "Classe de neige", "Le desir en balade", "L'amour jaloux"… ** http://gayvill.porncity.net/140/ba_links.html raccolta di link dedicati ai fans dei ragazzi di Bel Ami ** Libri: tutte le raccolte di Male Nude Photography e i numeri di Physique Pictorial recentemente ristampati ** le pornostar sono sempre immaginarie… quindi viva i disegni di Tom of Finland, maschioni S/M tenerissimi ** sito del catalogo Book Works inglese, con video, libri fotografici… www.bookworks.co.uk in particolare potete ordinare il catalogo Male Image** per chi abita nel nord Italia obbligatoria la visita alla libreria gay Babele, in via Sammartini, vicino alla stazione Centrale ** Altri suggerimenti? Chiedete a me. |