Era la quinta volta
in un mese che raccontavo la mia storia, eppure non mi seccava, anzi mi
faceva proprio sentire figo: tutti mi ascoltavano, mi fissavano con occhi
spalancati, facevano smorfie di meraviglia. Non ero figo, ero di più:
un lottatore di catch messaggero d’amore. Studiavo ogni gesto qualche
secondo prima di farlo, ero nel solito film, quello dentro al quale ero
cresciuto. Su ogni pianeta sul quale arrivavo le domande, gli ammiccamenti,
le battute erano sempre le stesse: "Hey, ve la spassate su quel cazzo
di pianeta!" "Sta’ attento, perché se da noi te
ne vai in giro con l’attrezzo penzoloni, te lo tagliano subito senza
neanche aspettare il processo!".
Tutti volevano sapere perché tutto fosse così improvvisamente
cambiato in Italia, sul pianeta terra, ed io lo raccontavo con piacere,
colmo di giustificato orgoglio.
Avete mai avuto la sensazione che durante l’inverno la TV emani
una sorta di calore luminoso ed avvolgente? Non vi siete mai sentiti piacevolmente
stritolati da quei raggi bluette che ti rendono caldo e fremente? A me
capita spesso di distendermi sul letto facendomi scaldare da quei raggi;
sto con i piedi tesi e giocherello con il mio attrezzo. Facevo così
anche alle tre del pomeriggio di quello storico 27 Marzo. Come ogni giorno
a quell’ora, la TV dava COPPIE, il più famoso
e seguito talk-show sui problemi delle coppie italiane. Per tutti noi
"malati" di sesso, quello era l’unico vero programma
hard rimasto vivo nei palinsesti televisivi dopo le famose leggi censorie.
Il tutto sembrava uno show per casalinghe, invece venivano fuori i più
torbidi problemi sessuali, le storie più turpi ed arrapanti che
avessi mai sentito. Mariti eccitati e palpitanti scoprivano la parte più
intima delle proprie mogli davanti ad un pubblico sadico e bavoso che
li frustava senza sosta. Ce n’era per tutti i gusti: esibizionismo,
sadismo, voyeurismo, una sudaticcia orgia verbale sempre sul punto d’esplodere.
Quando eri all’orgasmo, la presentatrice donna/uomo/dominatrix ti
rimandava all’indomani…sembrava una metafora delle nostre
vite: orgasmi rimandati, programmati ed inesplosi.
Ma quel giorno fu tutto diverso: la puntata partì floscia con la
storia di due coniugi di mezz’età con problemi di comunicazione.
La mia eccitazione avanzava come un treno monorotaia e con essa correva
un gran senso di frustrazione: a chi interessavano quei due? Avevo quasi
rinunciato alla mia preziosa masturbazione pomeridiana, quando entrarono
Rozzo e Foxy. Lei sui trenta, formosa, fronte ampia,
scattante, capelli elettrici ed occhi che definirei radioattivi, tutta
fasciata da un vestitino nero, come una "topa" d’albergo.
Lui un bufalo delle praterie compresso in un corpo piccolo, tozzo ma pronto
all’amore, un vulcano, un sexual-killer.
"Lei non scopa abbastanza", butta lì Rozzo.
"Scopa? Ha detto scopa?", non avevano mai usato quel
termine, avrebbe dovuto dire: "Lei non fa abbastanza all’amore"
ed anche dicendo così, in studio le risatine si sarebbero sprecate.
Invece aveva detto "scopa" e nessuno disse nulla. Questa riflessione
mi aveva distratto dal prosieguo ma il mio cazzo non mi aveva seguito,
eseguendo una magnifica erezione che per qualche secondo mi fece temere
per la sorte del mio nuovo lampadario a cristalli liquidi energetici.
Foxy rispose: "Mi monti tre volte al giorno
e non ti sembra abbastanza?" e finì la frase con un romanesco
"A zozzo!". Non potevo credere alle mie orecchie, presi
a smanettarmi respirando come una pompa di calore sovraccarica. "Monti
me, ti scopi anche le due studentesse greche e non ti basta?".
Lui si scopava tre donne e non gli bastava? Per giunta scopava altre donne
oltre la moglie e lei non sembrava affatto incazzata! La conferma arrivò
subito: "Se vuoi te ne trovo anche altre due, ma non puoi continuare
a massacrarmi così!". Lui non diceva più nulla,
poi all’improvviso afferrò il braccio di lei ed indicando
il fondo della sala, urlò in fragoroso romanesco: "M’hai
rotto li cojoni, mò te famo vede io e Al". Dall’ultima
fila scattò in piedi il noto cantante pop Albano Carrisi.
"Che cazzo succede?" mi chiesi ormai stordito e massacrato
dalle mie mani/trivelle instancabili. Albano aveva un viso bellissimo,
un sguardo da duro di quelli che ti costringono ad abbassare gli occhi.
Attraversò il piccolo studio ed ogni fotogramma del suo incedere
era accompagnato da suoni sferzanti che il Michael Jackson
di BAD manco se li sogna. Arrivato ad una decina di centimetri
da Foxy, abbassò la cerniera dei suoi jeans neri
attillati. Il rumore fu solenne come quello di una schiera di monaci che
fa tintinnare le sue campane votive o come quello di cento saracinesche
di commercianti milanesi, chiuse all’unisono per paura degli Autonomi.
Venne fuori una "frusta giustiziera" che si aggrovigliò
impazzita: salì, ridiscese, sorvolò lo studio, seguendo
veri e propri "codici di geometria esistenziale". Maria,
la conduttrice sacerdotessa, figlia e depositaria dei voleri del padre
nostro, ritta in piedi sulla sinistra, vaticinò, scandendo: "E’
arrivato l’angelo Sperminatore!". Come descrivere la gioia
di Foxy, presa, rivoltata, attraversata, risucchiata,
gli occhi brillavano ed i polmoni stramazzavano. Mancava solo Hot
Pants di James Brown. Quei due erano i suoi figli,
erano Super Fly TNT! Truppe nere d’assalto.
Era arrivato il nostro momento, cazzo,
era successo davvero! Che m’importava adesso di tutte le occhiatacce
all’uscita dei cinema porno? Della fatica fatta per andare a comprare
i miei preziosi, profumati, giornaletti zozzi, il più lontano possibile
da casa? Avevo dedicato la mia gioventù alla pornografia; nei miei
sogni rivedevo la candida Cicciolina alle prese con quei cazzi neri, che
meraviglioso contrasto cromatico! Giocavo a basket con Rocco Siffredi,
il mio eroe, il negro bianco (altro che Fausto Leali!).
Consigliavo a Kascha un nuovo chirurgo estetico, il Mosè
del silicone lo chiamavano. Non facevo altro che rimontare nei miei sogni
tutto il sesso che succhiavo durante il giorno, ero un vampiro sessuale,
un giovanotto dotato, bianco e soffice, pronto ad immolarsi sul grande
ring della scopata. Ero pronto a fare a botte con chiunque per una parola
di troppo sul maestro Schicchi, regista di film sbagliati,
finalmente esplosi, post-a(na)tomici. Ricordo quanto mi eccitai vedendo
la giovanissima Tracy Lords dire al suo partner: "Chinati,
vedrai quanto ti faccio godere." e comincio a leccarlo in mezzo alle
chiappe. Cristo! Quella era roba super! Lasciatevelo dire, alla piccola
Tracy non importavano i soldi, la carne tremula era il
suo cachet! Milly D’abbraccio incinta chiede al
suo stallone, che la guarda tra le gambe: "Ma cosa vuoi vedere?".
Questo è cinema girato sulla propria vita. E Moana?
Davvero pensava che la sua Valentina avrebbe potuto resistere
al richiamo del sesso?
Scusate l’enfasi, ma capirete, è la rivincita di chi ci aveva
sempre creduto! Prima c’era chi diceva che fosse proprio la privazione
a rendere il sesso così appetibile. Mi dispiace solo di non ricordare
uno ad uno i nomi di quelle teste evaporate, altrimenti una lapide con
i loro nomi, seguiti da un giustiziero "Coglione!",
non gliela levava nessuno. Come sono belle adesso le nostre strade: ci
si guarda, ci si saluta, ci si annusa, qualcuno fa pipì. Che c’è
di più semplice di una domanda alla fermata dell’autobus:
"Ti va di scopare? Tanto se ci affidiamo a questi dell’azienda
dei trasporti stiamo in piedi a far nulla, come alberi, per delle ore."
"Si, ok, hai un buon odore. Però potremmo invitare anche quella
signora, guarda che aria triste che ha!". E giù a scopare
per tutto il pomeriggio, tanto l’autista del bus sta prosciugando
quel collega così carino! E chi ha fretta?
Oggi nessuno vota più qualcuno che non abbia le giuste credenziali,
quindi il governo Staller ha stabilito che i candidati
debbano apparire nudi sui manifesti elettorali… E non chiamateci
superficiali, il corpo non mente!
In genere, non faccio neppure in tempo a terminare questa digressione
politico-sociologica, che mi ritrovo la regina amazzone attaccata all’attrezzo
del piacere e devo dire, amici, che è un ottimo modo per zittirmi.
Questo disco è un omaggio a tutte le Porno Queens ed i
Porno Kings, loro sapevano già come sarebbero andate le
cose. Quindi, in realtà, non eravamo noi a guardare loro, ma loro
a guardare noi: "E dai… vedi come si fa? Che aspettate
a buttarvi? Allora non avete capito un cazzo! Cazzo? Ho detto cazzo? Yummmm,
aspetta Gabriel, arrivo anzi, vengo!"
Il cd è altresì dedicato alle pop-star italiane Albano
Carrisi e Romina Power, protagonisti di trent’anni
di amore, musica e, soprattutto, sesso a più non posso.
Dr.Grand Bulge
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