Il mondo di Claudio Milano in arte Nichelodeon è dominato da un tempo ed un luogo differenti da quelli che siamo abituati a vivere noi oggi. Tempo per riflettere, per avere sensazioni, luoghi per pensare, guardare. Tutto fluttua leggero, lento, a differenza del nostro mondo isterico, veloce e non riflessivo. La voce di Nichelodeon squarcia con lamenti e strutture inusuali questo passaggio fluttuante, la medusa nella marea rappresentata nella cover del libretto che accompagna tutto il lavoro è degna sintesi del concetto. Urticante leggerezza, eleganza, impalpabilità visuale. Il ritorno di Insonar e Nichelodeon questa volta è suddiviso in cd e dvd contenete un film dal titolo “Quickworks & Deadworks” di Francesco Paolo Paladino. Il film interpretato da Carolina Migli Batyeson, Giada Galeazzi, Gianluca Prati e Luka Moncaleano vive di suggestioni, surrealismo, situazioni a volte opposte, come gli abiti che indossano i quattro protagonisti, due bianchi e due neri. Situazioni sottolineate dalla musica di Nichelodeon/Insonar, atteggiamenti e comportamenti di una socialità assurda, vissuta lentamente e nel contesto disarmante. Un film che intende colpire l'attenzione dello spettatore per il contenuto comportamentale, dettato dalla contemporaneità dei quattro protagonisti sempre e comunque lentamente attivi. Un posto qualunque nella campagna con una nave in sfondo, una terrazza e ancora campagna, sono i luoghi dove il tutto si svolge, fra drammi e giocosità, fra dolore ed amore, altro motivo destabilizzante per chi osserva. La musica ne è perfetta colonna sonora assieme al vento ed ai suoni del luogo. Surrealismo e realtà. Nel cd ci sono sei brani ricchi di ospiti, da voci sopranili a strumentisti a fiato, archi, percussionisti e chitarristi elettrici. Incontro con piacere Alessandro Seravalle, chitarrista dei Garden Wall assieme alla cantante Laura Catrani nel primo brano “Veleno”, una composizione che va a toccare anche l'ambito filastrocca. Lo stile è oramai inconfondibile, le parole hanno un significato fonetico. Più sognante “Fi(j)ùru d'Acqua”, progressive nel mutamento strutturale, narrato e cantato allo stesso tempo, gioco di ritmi dettato da più strumenti. Ed ecco il mare, suono di gabbiani fatti con archi, la casa del “Marinaio”. L'approccio è rock non nella strumentazione, ma nell'impeto con cui il brano si svolge. Per chi vi scrive, questo è uno dei brani più belli dell'intero lavoro. Così dallo spirito rock è la breve “Ohi Mà (Nel Mare che hai Dentro)”. “I Pesci dei Tuoi Fiumi (Ezechiele 29:4; 29:5)” riporta in primo piano la ricerca vocale, voce intesa come strumento, dove Claudio Milano sa stupire. Il disco si chiude con una suite di 19 minuti dal titolo “MA ( r ) LE”, suddivisa in tre parti “Tsunami!”, “Into The Waves” e “Mud” con Seravalle alla chitarra. Avanguardia sperimentale dunque, certamente non alla portata di tutti gli ascoltatori. Un messaggio sonoro per chi ama sentirsi stupire, per tutti coloro che intendono avvicinare la musica come stato d'animo e fisico. |