Luigi Porto infoltisce il curriculum, già bello pingue, firmando in calce all'inedito scavoliniano L'apocalisse delle scimmie . Scimmie per l'appunto ne sarà il supporto sonoro che, in attesa della pellicola, fluttua fra minimalismo, elettronica, computer sound, acusmatica e horrorifico marezzato da brand scultoreo e classicità. Tutti lineamenti che Porto ha con dovizia già studiato e vissuto da dieci anni a questa parte settando installazioni ovunque si trovasse. Quando meno te lo aspetti, fra tessiture sonore lineari in cui fanno capolino Morricone, Nono o Berio, Scimmie deflagra fra fondali marini e pareti rocciose. Coinvolgente. (7) |