“Scimmie per me è stato un metodo, una liturgia" . Queste parole di Luigi Porto segnano il crocevia di un prima e un dopo su come scrivere una colonna sonora per un film.
Genere: Avant, musica per il cinema dell'impossibile
Voto: 8/10
Ora straziante, ora passionevole, ripetitivo, feroce, ora paco, accogliente, mistico: "Scimmie" di Luigi Porto é un'opera tremendamente coinvolgente, affascina l'ascoltatore ignaro catapultandolo nell'onda di un sogno. Dalla colonna sonora originale de “L'apocalisse delle scimmie” di Romano Scavolini, film ancora da costruire, da realizzare, ora, certo non abbiamo ancora modo di capire fin dove arriva il connubio fra musiche e immagini, oggi possiamo solo dire che Luigi Porto ê un compositore maturo, illuminato.
In questo caso mi limito a riferire quello che scrive l'autore: "Questi erano gli accordi. Quando ci incontrammo lui mi disse 'Io non voglio una musica per film. Tu mi devi creare una specie di sinfonia del dolore, una cosa che va avanti anche se il film si interrompe, una musica che se ne frega'". “Scimmie” si divide in tre parti fondamentali: musica da camera , elettronica e psichedelia e ancora Luigi a dare le linee guida per un avvicinamento non traumatico all'opera: “Scimmie è una visione politica. La contraddizione, la schizofrenia, mi interessava cavalcarla, ritualizzarla, mostrarla. Non contaminazione, ma lotta” .
L'aspetto più interessante resta comunque l'ampia visione mistica che ognuno di noi percepisce immergendosi in questa colata di creatività. Luigi Porto è un illuminato, un compositore che è in grado di regalare attimi di intensità e allontanamento dalla vita reale… una ricerca che certamente continuerà anche dopo aver fissato i suoni alle immagini.
Giuseppe Bianco
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