Ricevo, apro la cartella e mi ritrovo un'immensità di cose. non voglio vedere nulla, e mi metto subito ad ascoltare, e poi riascolto. Una cometa di sangue, di andrea tich per la interbeat/snowdonia, è una cosa immensa, e non per i ventiquattro testi, ma per averci inserito di tutto e di più. dalla nascita alla vita che ci passa in mezzo e da tutto quello che ha camminato con lui per arrivare a. Forse troppi, mi sono detta, ma, se ce n'è per tutti, tutti potranno trovare ciò di cui hanno bisogno. Voi direte e tu chi sei per dire o sapere ciò di cui si ha bisogno? Nessuno, sono nessuno, ed è proprio perché non sono un tecnico del sapere mi lascio andare solo a ciò che sento dentro ed a ciò che rimane. e qui, dopo questa lettura/ascolto, rimane molto. Non parlo di ritmiche e scie psichedeliche né di avventure o secondarie assoluzioni dell'essere se stessi, parlo delle vibrazioni che, in vari testi tipo biodiversi, la leggenda della voce solitaria, una cometa di sangue, star con te o se un giorno vedrai, sono pronte lì a farsi prendere e occorre prenderle per poter aggiungere all'interno di noi stessi quei pezzetti di irrealtà che ci occorrono per capire e confrontarci, proprio come fanno certe pagine di vita altrui con noi. è da lì, poi, che si crea tutta la nostra storia. E poi anche lasciarsi andare, perché no, proprio come fa lui, inserendo bimbi e risate, e parole parlate a raccontare ciò che l'ora racconta adesso ed è lo stesso adesso che accade mentre si vive in compagnia. Ventiquattro testi, due lunghi capitoli, che si lasciano leggere, e poi rileggere per prendere appunti per poterci ricollegare a tutto ciò che la musica, in ogni sua forma, può dire prendono e lasciano, poi si ricollegano al capitolo precedente. praticamente una sfida. E' un doppio cd, per cui doppia lettura e Andrea si lascia andare senza riserve o remore. Si dice che manchi da un po', e forse è per questo che aveva tanto da dare? Non indago, per ora ho letto ed ascoltato ciò che mi ha voluto dire poi, poi leggerò il comunicato stampa… |