Andrea Tich e le sue strane canzoni di “Una cometa di sangue” si schiudono come fiori in estinzione: un doppio album da ascoltare con “un po' di tempo a disposizione”.
Genere: Songwriter
Voto: 8/10
Andrea Tich è un songwriter . Sia chiaro, non “cantautore” ma songwriter: in questi ultimi anni mai parola è stata più abusata, confusa, resa sterile e diffusa come caramelle per i bambini. Andrea non possiamo racchiuderlo o rinchiuderlo nell'alveo dei cantastorie: gli va dato uno spazio suo, un piccolo mondo di suoni e visioni appartenenti alla storia che solo lui è riuscito a costruire in questi lunghi e quasi 40 anni di musica .
L'amore per Frank Zappa che Andrea non ha mai nascosto è in armonia con il Battiato più mistico, e il Rocchi ricordato in “Il posto (dove è andato Claudio Rocchi)” è quello trascendentale e sereno. Dopo la dolce botta alla nuca di “Siamo nati vegetali” , fertile prato di semplicità e rigore, con “Una cometa di sangue” Andrea prosegue un percorso a ritroso verso l'origine.
La sontuosa armonia della sua poesia , il rispetto per ogni attimo che dedica ai brani rende l'ascolto un rituale, una carezza vellutata, la sua ineluttabile franchezza ci pone di fronte allo specchio della vita e distende le nostre pie illusioni. In questo mondo non abbiamo bisogno di molto, ma di un disco come “Una cometa di sangue” con le sue “strane canzoni” non possiamo fare a meno.
Giuseppe Bianco
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