Chiariamoci: fare della musica in Italia scegliendo la via del cantautorato è probabilmente la strada più difficile da intraprendere. Infatti, ogni volta che esce un tuo album non solo ti tocca subire confronti con i mostri sacri del passato, ma devi anche dimostrare di possedere una cifra stilistica che ti renda interessante rispetto alle produzioni sui generis.

Assodato ciò, questo terzo disco firmato Fargas presenta complessivamente aspetti di luci e ombre. Da un lato la sensazione è che Luca Spaggiari abbia ormai sviluppato una personale visione della canzone d'autore, pagando giusto lo scotto nei confronti di Rino Gaetano, soprattutto per la modalità con cui intepreta alcune canzoni (ad esempio la traccia che dà il titolo al disco e la più convincente "Tu qui"). Poche cose però qui dentro funzionano davvero: le ballate, per quanto mi riguarda, non lasciano affatto il segno, spesso a causa di versi facili facili (eclatante il caso di "Buonanotte, le stelle si sono rotte e cadono per la strada dove i bambini giocano alle tagliole e i grandi si soffiano il naso / Buonanotte, ho preso le mie scarpe rotte e i tuoi gioielli / che cadono leggeri / gocce di veleno sul sentiero"). Va già meglio su "Mille nodi", dove il featuring di OfeliaDorme contribuisce a creare un'atmosfera crepuscolare che rimanda vagamente ai Mazzy Star.

Apprezzabile il tentativo di mettere l'accento sul blues in alcuni episodi, ma anche qui gli esiti sono altalenanti: se la già citata "Tu qui" é il pezzo forte del disco (assieme a "Mentre io entravo nelle tue ossa"), di fronte a "Pubblica nudità" rimango convinto che l'incastro testi/musica mostri spesso segni di cedimento. D'altro canto devo però ammettere che la stessa "Pubblica nudità" nella versione con l'armonica sembra quasi un'altra canzone (ed è ovviamente migliore dell'originale).

In definitiva, ritengo che "Galere" possa piacere ai fan di Vasco Brondi, viste la somiglianze stilistiche in diversi punti dell'album. Personalmente, invece, rimango convinto che Spiaggiari possa fare meglio, lavorando tanto sulle liriche quanto sulla scrittura e gli arrangiamenti - spesso banali - delle ballate.

Faustiko Murizzi