Fabio Soregaroli non è un tipo normale. Fabio Soregaroli non è mai stato un tipo normale. Neanche quando suonava il basso con i Magic Secret Room (Snowdonia 2001), quando l'avanguardia danzava sulla cresta californiana targata Residents , quando tutto era diverso dal diverso, quando mangiavamo, quando c'era il duce, quando la benzina non costava due euro, quando c'erano le mezze stagioni, quando il pane costava poco, quando la sera ti mettevi la giacca, quando la figa era pelosa, quando c'erano i peli nel buco del culo, quando c'era Romano Prodi, quando Corrado e Sabina Guzzanti erano i maestri e bla bla bla. Volta pagina, cambia pagina, gira la pagina, dai la cera, togli la cera, l'ho fatto milioni di volte, le ho sempre prese, in faccia, nello stomaco, sugli stinchi, sulle ginocchia, sulle mani, andiamo avanti, fratelli d'Italia, stringiamoci a corte, Merkel puttana, non ci fai paura. Che barba, che noia. Si ricomincia. Che poi Fabio Soregaroli ora è solo. Completamente solo. Sempre anormale. Zero assoluto. No, non la band. No, quelli sono belli, forti, sani, robusti e puliti. Datti da fare, datti tutta, lasciati andare, slacciati il reggiseno, seni pesanti e labbra rosse (perdonami Ivan), sfilati la mutanda, piacere io sono il tizio degli Zero Assoluto. Quello più carino. Aspetta aspetta, ma noi siamo tutti e due carini. Ti scrivo il mio numero telefonico sul gluteo, tanto sei talmente scema che non lo leggerai mai, specchio riflesso non aiutarla. Moccia Moccia Moccia, dai che l'Italia ha bisogno di te. Magic Crashed chi cazzo sei? Vattene affanculo, nessuno ti capisce, sei troppo avanti. Non puoi fare tutto da solo. Non puoi suonare pop da solo. Non puoi fare la disco. Non sei abbastanza tamarro. E basta con sti rasta che Bob Marley è morto trent'anni fa, zozzo, schifoso comunista mangia bambini, straccione, debosciato, ladro di merda. Magic Crashed, “Perché io lo sapevo” , diciassette brani, settanta minuti, perché sai tutto, sai tutto bene, fai tutto bene, fai tutto il pop, la disco-music, il punk, il jazz nel free-bar (nel senso che entri, ti siedi e non consumi), l'elettronica da camera, rutto libero, birra ghiacciata e frittatona di cipolle. Magic Crashed ci mette il mondo intero, dai che li fottiamo, dai che li rincoglioniamo, dai che “La maga” è il pop per eccellenza, mettila in loop che tanto non mi stanca mai, sei la bellezza, abbassa il finestrino, scopri la macchina, sfascia la macchina con la moto sega, alza il volume e sparami “Cunts 04” che li voglio tutti sul cubo, su le mani, giù le mani, toccami, toccati, amami, amati, sfondami, sfondati, slinguazzami, slinguazzati, baciami, baciati, succhiami, succhiati, l'orecchio nella lingua, l'occhio nella lingua, il naso nella lingua, la bocca nella lingua, oddio sono tutta sudata, raccontami una filastrocca, Tricarico impara e prendi una montagna di appunti (“Spaccalegna”) che tanto non ci arriverai mai, sfigato. “Go machines go”, dai che sono cotti, dai che li abbiamo asfaltati, fai partire sta cazzo di chitarra che sei irraggiungibile. Magic Crashed, “Perché io lo sapevo”, Snowdonia Records. Magic Crashed, come sopra, come prima, sapeva e sa tutto. Tanta roba, molta roba, tutto quello che c'è da sapere. Sei preparatissimo, la lezione l'hai imparata a menadito. Bravo. Molto bravo. Tanto bravo. |