Che la Snowdonia fosse un covo appropriato, oltre che amabile, per menti musicalmente malate non ci voleva molto ad intuirlo. Allo stesso modo, che Fabio Soregaroli fosse una di quelle menti era già chiaro da tempo, come insegna l'avventura dei Magic Secret Room. Difatti, la riproposizione come Magic Crashed rappresenta una sorta di rinascita per il nostro. “Perché io lo sapevo” è la via di espressione di una one man band dove “Biancaneve e i Sette Nani” si vede teletrasportato nell'era dei Beatles (Spaccalegna), Io, Carlo è intento a cimentarsi in narrazioni epiche trasmutate in basi electro (Il settimo sigillo) e nel mentre si susseguono un movimento andante di stampo techno (Spazio contorto), l'acido corto circuito tra uomo e robot con tanto di divagazioni reznoriane (Go Machines Go), un onirico swing da platform game con tinte jazz (Factorian), giri di basso funkeggianti, virtuosismi pianistici e quant'altro. Seppure alcuni episodi risultino più difficili da assimilare di altri (come ad esempio la macina industriale di Krackam ), l'opera complessiva è irresistibile, appartenente a quelle esperienze sonore da non lasciarsi sfuggire. Una “Rastaman Vibration” multidimensionale. |