La notizia è intanto che Snowdonia ha cambiato quartier generale lasciando con inaspettato gesto Sixties la Sicilia per una nuova postazione segreta alle porte di Milano. E poi che torna a pubblicare dischi. "Perchè io lo sapevo" è la prova di Fabio Spezzy Soregaroli, che fa ogni cosa cantando e suonando synth, piano, chitarra, basso, viola e "tutto ciò che fa un rumore registrabile!. Dentro ha un po' di tutto, infarcitissimo in perfetta tradizione neobarocca snowdoniana. L'electro-surf di Ahhhhhhhhh!, gli echi di Battiato de Il settimo Sigillo, abbrutimento citazionistico in Waltzer con mortaretti che suona come la base di Una donna per amico confusa in un luna park, il bizzarro corpo a corpo uomo-macchina di Go machines go, filastrocche esistenziali in Spaccalegna, separé barocchi in Piccolo Scoiattolo Volante, elettro-trance-wave cantata in Cunts04, il ranzismo metal di Not in my dream, la proposizione psichedelica di Fronte della visione, l'etno-groove di Aliraza, il piano impreparato di Coscienza di flusso, il jazz giocattolo di Factorian, una fantasia electro come Consapevolezza enteogenica, la fuga stridente della conclusiva Krackam. Il tutto è condito tra vocali e strumentali, i suoni sono sull'artigianale inquieto, la canzone quando si palesa senza troppe maschere ha spesso radici in quell'infantilismo appuntito di Tricarico ma in prospettiva i cantati sono la parte meno ambiziosa, e in futuro potrebbero essere trafitti in un mescolio ancora più estremo, brevi schizoidi squarci qua e là, cose così. Un disco che risponde alla precisione al lato più kitsch e, come dire, arcaico, delle passioni snowdoniane. |