L'avevamo lasciato in coppia con Andrea Marutti (Detrimental Dialogue) a duettare abilmente per una densa e sfaccettata speculazione analogica. Ancora una volta, Fausto Balbo si conferma esperto sperimentatore musicale, autodidatta come molti dei più curiosi esploratori sono stati e da sempre attento alle potenzialità che la ricerca sonora può offrire a chi, beninteso, sia predisposto a carpirle.
Spinto dalla tensione nel valicare le frontiere dell'immaginario, il musicista cuneese punta qui ad approfondire l'idea di un viaggio ove verità (quale? quali?) e finzione si compenetrano, in cui risulta difficile discernere tra mondo reale e realtà virtuale, lasciandoci in balia di quesiti più che mai irrisolti e irresolubili. Sviluppandosi da questi presupposti, Login si dimostra un coacervo di suoni inorganici cesellati con precisione matematica, che spaziano liberamente dal citazionismo pionieristico (Grossi, Schaeffer, Xenakis) al riuscito omaggio alla kosmische musik di Walkin' With Klaus ( Schulze, ovviamente), passando per ogni sorta di ipotesi uditiva venga contemplata in questa rigogliosa sede. Comprese tracce sparse di glitch e microelettronica moderna che vengono assemblate con gusto e cognizione di causa.
Tra febbricitanti crepitii cibernetici (Harvester Of Bits), invenzioni sci-fi vintage (Hardmysticmeeting) e sequenze oniriche di matrice industrial ambient (Fake Reality Logout), di volta in volta i brani vengono attraversati da filamenti impalpabili, onde sinusoidali, stralci noisy , modulazioni di frequenza, intermittenze aliene, disturbi sintetici, brandelli melodici, a riprova della grande varietà di stimoli presenti e a conferma della padronanza dei propri effettivi mezzi.
Il congedo avviene tramite Will Future Man Develop A Third Ear?: oltre diciassette minuti di emissioni otoacustiche (DPOAE), atte ad avvolgerci in una rete fitta e ipnotica che sembra non avere mai fine, né inizio.
Una texture eterogenea, dinamica, smagliante nella propria mobilità espressiva e dall'indubbia creatività. Sfoggio di una personalità forte e peculiare in uno spicchio di contemporaneità sempre più imbrigliato nelle pastoie di un'omologazione tristemente dilagante. (7/10)
Vincenzo Gaglioti
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