Zero di Fausto Balbo, “13 Piccoli Singoli Radiofonici” degli Aidoru, “Siamo Nati Vegetali” di Andrea Tich, “Morte A 33 Giri” dei Maisie più altri che ora mi sfuggono. Non seguo maniacalmente la label, tanto da saperne ogni passo, ma la griffe Snowdonia mi ha sempre stregato. Però, più che viziarmi di suo, avendo sempre scelto io cosa ascoltare e cosa no, ho fatto sì che da Snowdonia prendessi sempre ciò che sapevo mi sarebbe piaciuto. Mi piace vincere facile, lo ammetto. Oggi mi trovo in una situazione nuova: non so cosa mi aspetta.
Se le cose fossero andate per il verso giusto, degli A.S.O.B. ne avremmo parlato non oggi ma un lustro addietro, se non fosse che a registrazioni concluse, nel 2007, il vecchio cantante lascia baracca e burattini per traversie personali, costringendo a posticipare il tutto. La band si ritrovò così senza voce e, almeno nei testi, con un disco tutto da rifare.
Se non fuori tempo, "Scivola" suona quantomeno nostalgico, mosso da spauracchi - ma meno heavy - Alice In Chains (il gioco di voci in “Lamen-Ti”, i toni plumbei di “Ingenua”) e sortite hip-hop (“Pressione 01” e “La Mummia”, entrambe con Acid-One alla voce) prossime a certo crossover 90, con Frank Zappa ad aleggiare un po' ovunque e Faith No More a benedire.
Se la duttilità è palese, a difettare è il colpo di coda, il fattore che ti porta a riascoltarli più volte. Paradossalmente, alla luce dei lumi tutelari, manca un pizzico di imprevedibilità.
In definitiva, un lavoro in cui le varie influenze del gruppo - tutti con background metal, eppure qui manco una sei corde - collidono in un meltin' pot forse datato ma piacevole, che può fare di meglio.
Per quanto mi riguarda, all'elettronica (forse troppo presente) avrei aggiunto una chitarra, calibrandole in sintonia. Comunque, non sentire echi di Baustelle o Amor Fou è già di per se una vittoria.
Gianni Avella
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