L'esordio su disco della band non poteva essere più travagliato e irto di ostacoli, fra ritardi, rinvii, cambi di formazione (in particolare per quanto riguarda il cantante) e quadrature del cerchio che non quadravano: un percorso iniziato parecchio tempo fa e che sembrava non dovesse mai vedere la fine, rischiando fino all'ultimo di non realizzarsi. Un lavoro, quindi, fortemente voluto da questi ragazzi della provincia pisana (Pontedera) e nel quale l'etichetta di Alberto Scotti e Cinzia La Fauci aveva creduto fin dai primi contatti, risalenti al 2006. Finalmente, dopo un periodo di inattività, il gruppo si rimette in gioco con un nuovo cantante e registra questo "Scivola", un vero e proprio melting pot di suoni e influenze: sono gli stessi A.S.O.B. a definire il proprio genere come hard-pop e, va detto, la definizione è calzante. Calzante, ma a mio parere riduttiva, in quanto le contaminazioni risultano davvero sorprendenti, tanto da generare una sorta di new-pop-rock, un linguaggio musicale che si fatica a decifrare, ma che ci sorprende in continuazione durante l'ascolto. Si potrebbe tirare in ballo una certa follia alla Frank Zappa nell'approccio, ma il risultato, ripeto, è davvero particolare. L'apertura di Lame-nti ricorda una cupa litania, una sorta di preghiera urbana affogata in una strana atmosfera scura che si alterna con un ritornello quasi solare e pop, creando un binomio tanto efficace quanto straniante, mentre Anime perse ha presa immediata, un synth-pop spinto da un bel giro di basso, condito da effetti sulla voce e campionamenti. Ingenua è senz'altro più notturna e cerebrale, con rumori assortiti che fanno pensare a certe cose di Burial: forse il brano più introspettivo. Non è da meno il rap (featuring ACID ONE) angosciato di Pressione 01 con una massiccia base ritmica ed un synth ronzante a disturbare. Ma il vero collasso psicologico arriva con il crescendo di Agorafobia, con un testo davvero sopra alla media che si spegne in un finale carico di tensione, sottolineato da sonorità desolanti e annichilenti. Anni '80 gioca con l'elettronica e cita Pasolini, per terminare in puro noise, mentre la successiva La mummia vede una melodia arabeggiante sfiancarsi a colpi di hip-hop (di nuovo il featuring con Acid One), poi, di nuovo campionamenti presi da film e pop duro e cattivo. La conclusiva Scivola, che da il titolo all'album, merita la palma d'oro di manifesto new-pop-rock, con la sua bella melodia priva di chitarra, in quanto tutta la produzione si sviluppa con basso, batteria, synth e voce effettata, nonchè arricchita da cori, controcanti e suoni distorti. In conclusione un esordio davvero riuscito, per fantasia, originalità e coesione d'insieme. Il potenziale di scrittura è notevole e spero che riescano a continuare su questa strada, riuscendo ad esaltare sempre di più il proprio personalissimo sound. Un nuovo modo di esprimersi della canzone italiana? Non lo so, forse è presto per gridare al miracolo e non l'ho mai fatto in vita mia. Ad ogni modo, sapete che vi dico? Utilizzerò l'espressione più professionale: cazzo-che-bel-disco! Andrea Fornasari |