Abbiamo appena lasciato gli Zweisamkeit, anche loro provenienti dalla bella terra di Puglia che subito ci troviamo alle prese con un altro gruppo di quelle parti, anche loro esordienti su Snowdonia, i Laboratorio Musicale "Suono C", fondati qualche anno fa dai fratelli Gianni e Donato Console (fiati, electronics, computers), due musicisti preparatissimi, coadiuvati da un numero variabile di ospiti e collaboratori sparsi, tra cui Giuseppe Tria al vibrafono e alle percussioni e da Walter Diserio alle chitarre e oggetti amplificati. Il disco è eccellente. La title-track è unostrano connubio tra le colonne sonore di Ennio Morricone dei primi film di Dario Argento (soprattutto "Il Gatto a Nove Code" 1971) e progressive rock degli anni settanta, con un finale molto suggestivo condotto dai fiati e vibrafono, "Bofereto" intriga con i suoi continuum di grappoli di suoni, perlopiù elettronici, "Ertofobe" pare un omaggio al Frank Zappa di "Uncle Meat" (1969) e ai Soft Machine del periodo jazz-rock (diciamo dell'album "Sixth"). "Terfobeo" e "Efotobre" sono saggi di libera improvvisazione musicale. Altresì apprezzabili il maelstrom sonoro di "Retofebo" e l'elettronica dadaista alla Morton Subotnick di "Orbofete" e i campionamenti sparsi di "Ofterebo". Bella anche il disegno di copertina in stile Egon Schiele. Più fantasioso dei dischi di Mauro Sambo, di cui abbiamo recentemente parlato, questo è il disco italiano di avantgarde più importante del 2011, insieme a quello di Hum Of Gnats. Da avere assolutamente! (7,5) |