Andrea Tich - "masturbati" 1978

Il suo disco va affrontato, discusso e lasciato fare. Siciliano, da poco in quel di Milano, appartiene a quel giro che già ha espresso Ivan Cattaneo, Alfredo Cohen, ma non possiede nè la poesia dolce di questo nè la fantasia pirotecnica di quello. È il nostro vicino di casa strano, quello sensibile e riservato, sempre gentile e tutto sommato, simpatico. Andrea è attento soprattutto alle piccole cose, a quei momenti fuggitivi cui non si pone mai caso per abitudine ed indurimento di cuore, alle sensazioni passeggere, alla propria realtà emarginata, senza ombra di compiacimento o di tragicità. La produzione di Claudio Rocchi e gli interventi di Lucio "violino" Fabbri, Hugh Bullen e Daniele Cavallanti spingono verso un limbo di semplicità equivoca e composita in cui si intersecano le coordinate della tradizione popolare di Trinacria con gli arrangiamenti ed il gusto di un rock sofisticato in un equilibrismo stabile e funambolico: psicologia, sogno, realtà, iperrealismo, fantasia si riuniscono a congresso fra i solchi e prendono la parola di volta in volta con pronunciamenti finalmente piani e chiari come lenzuoli lavati distesi al sole in giornate senza vento. L'album si intitola "masturbati", emblematico invito a riconoscere le situazioni drammatiche in cui sta la vera pazzia: "tanto bello prima quanto triste dopo". Non sarà così per voi se ascolterete questo disco con le orecchie libere del cerume dello scontato, del banale, dell'abitudinario.

TUTTE LE PERVERSIONI SONO "GRADITE"
Non c'è perversione che non sia stata presa in esame dalle porno-canzonette: l'incontro erotico sado-masochista di un fratello e di una sorella è stato descritto da un complesso punk chiamato, per l'appunto, Gli Incesti. Un altro tema che le canzoni hanno affrontato soltanto da poco tempo è la masturbazione. Il primo a parlarne è stato Lucio Dalla in "disperato erotico stomp", che però era una canzone fondamentalmente seria, amarissima, per niente volgare. L'argomento è stato ripreso da Andrea Tich, un cantautore non allineato molto violento ma abbastanza impegnato, che ha addirittura intitolato il suo primo LP "masturbati". L'idea è stata subito raccolta da cantanti più commerciali: come il cantautore Marras, che nelle sue canzoni parla spesso e volentieri di sesso. La più audace dice: "ho fatto l'amore con me stasera... malato! Io malato! Ma certo, però sono contento".

Altro nome nuovo che ruota attorno all'etichetta CRAMPS che si sta rivelando come vera "fucina" di nuovi talenti. Il suo primo album si intitola "masturbati" (Cramps) ed è assai nuovo nel nostro panorama pop. Esce sotto la supervisione del Consorzio Comunicazione Sonora e, almeno per questa estate, non farà concerti dato che sta già "studiando" il suo nuovo "spettacolo" che porterà su molte piazze in autunno.

Un LP di un giovane cantautore non allineato, favole, lettere, riflessioni personali che legandosi con una sonorità tipicamente mediterranea, costituiscono una testimonianza autentica di un giovane oggi. Un'opera prima di un cantautore che utilizza il mezzo discografico come strumento per portare le proprie problematiche a confrontarsi con il vasto pubblico.

Andrea Tich - "masturbati"
Già il titolo si intuisce come Andrea Tich autore di questo primo album per la CRAMPS voglia lanciare la provocazione, ovvero scuotere dal torpore che ha avvolto fin d'ora buona parte dei fruitori della musica per arrivare ad un "messaggio" che mira a coinvolgere, nelle varie componenti, il "personale" di ognuno di noi. Le tappe di questo discorso passano attraverso testi molto semplici, a volte perfino ingenui, ed una costruzione musicale espressa in brani spesso ripetitivi nei riff e nelle armonie. Per realizzare "masturbati", Tich, compositore, chitarrista e cantante, si è servito dei nomi che abitualmente appaiono nei dischi della CRAMPS; Lucio "violino" Fabbri, l'ex "Aktuala" Daniele Cavallanti (sax), Hugh Bullen al basso, Claudio Panarello alla batteria e Pino Patti alla chitarra; per la produzione di Claudio Rocchi e per il suono Roberto Zappalà. Spesso l'ironia di cui si veste Tich rimane un po' fine a se stessa, rischiando la masturbazione si, ma ad uso e consumo mentale del suo protagonista, perchè i testi più convincenti sono ad esempio "odore d'erba" riferimento allo stupefacente, oppure la stessa "masturbati", tipico spaccato di una "azione" da tempo oggetto di vari saggi, brani che dipingono efficacemente storie e situazioni.

Andrea Tich - "masturbati" 1978
Durante l'anno escono tre album "one-shot" che diventano in fretta dischi da culto. L'omonimo della fiorentina BELLA BAND offre ottimo jazz-rock, pilotato dai toni spacey della iniziale Faidadiesis. Amarena di LUCIO "VIOLINO" FABBRI, violinista e polistrumentista cremonese cresciuto con Finardi, Camerini e Rocchi. Il terzo dei dischi da culto, "Masturbati" di ANDREA TICH, prodotto da Claudio Rocchi. Come "Bella Band" e "Amarena" la copertina non è apribile. Su fondo nero un pupazzo guarda una mezza luna di brillantini, sul retro una stella e un mare e nella busta interna, i testi e la foto di Tich con alle spalle Claudio Panarello. Al sax Daniele Cavallanti, alle chitarre Pino Patti e alla batteria Claudio Panarello. Le problematiche omosessuali di Tich vanno a costruire un disco pop diverso nel vero senso della parola. Fin dall'iniziale Atmosferofobia, Bullen a maglio, l'inquietante rapporto tra l'uomo e l'ambiente in un pezzo che sembra un incrocio ideale tra Juri Camisasca e Ivan Cattaneo. Indole psicotica ed esuberanza gay, queste le coordinate attraverso le quali si snoda il lavoro, da "Porta i fiori" ("porta i fiori sulla tomba di tua madre / che poi andremo al mare e insieme giocheremo") alla straniante "La Primavera nel bosco" con voci da cartone animato, passando per la didascalica (!) title-track. Un disco dove si respira tutta la creatività dei '70, che era "struttura" anche là dove c'era qualche mancanza strutturale.

Il parlar cantando
La scelta pubblicitariamente non poteva essere diversa e l'effetto del resto lo si ottiene e rafforza la convinzione che il prevalere del privato sia diventato cavallo di battaglia dell'industria culturale, che esso si leghi al discorso di certi, parecchi cantautori, che questo discorso sia accolto o subito da un pubblico giovanile deluso fino magari a condividere i versi del "Candidato" in apertura del lato B del disco di Andrea Tich dal titolo provocatorio "masturbati", disco apprezzabile e per nulla convenzionale suona strano, inconsueto ma sicuramente godibile, è un prodotto azzardato per un pubblico abituato a canzonette dalle rime baciate.