L'incontro tra la poliedrica scrittrice Alda Teodorani e Le Forbici Di Manitù (Manitù Rossi, Vittore Baroni) ci dà un'ulteriore occasione per riflettere sul rapporto tra musica e testo scritto, o meglio sull'utilizzo della musica come supporto a un racconto al fine di stimolare nuove suggestioni percettive che arricchiscano il fluire della narrazione. In questo caso gli autori hanno inteso costruire un vero e proprio oggetto narrativo intermediale, in cui si desse un'interazione osmotica tra le musica, le parole e i disegni i bicromia di Emanuela Biancuzzi, che adornano un libretto di ben 48 pagine, all'interno del quale si snoda la parte testuale.

"L'Isola" è uno psicodramma amoroso virato in storia dell'orrore. Il racconto narra di una coppia che decide di raggiungere un'isola sul lago per cercare di risolvere la propria crisi coniugale. La vacanza si trasformerà presto in incubo di tormenti interiori ed eventi terrificanti o al meglio morbosi, sempre giocati sul filo di sottile onirismo di fondo.

Il disco contiene e un'ora di musica oscura e crepuscolare che gioca a nascondino con i testi della Teodorani, ora supportandone le introspezioni con leggiadre melodie wave - come nell'iniziale "L'Isola Dei morti" - ora proponendo una lettura discrasica rispetto all'atmosfera del racconto ("Otello"). Particolarmente riuscite tra le altre "Solo \ 2", arricchita da una recitazione a due voci su una melodia dai toni romantici, e la sognante "dal Profondo".

Agli autori il merito di aver costruito un ingranaggio in cui il recitato è mai stucchevole o sovrabbondante rispetto alla musica. Alla fine ne esce un affresco che è un'esperienza di fruizione a trecentosessanta gradi. (7/10)

Antonio Ciarletta