L'Isola è un progetto multimediale - ma sarebbe meglio dire intermediale - che comprende l'omonimo racconto della scrittrice noir Alda Teodorani (un horror psicologico sulla vita - o meglio sulla morte - di coppia), le musiche de Le Forbici di Manitù e i disegni brutpop di Emanuela Biancuzzi, tanto le prime quanto i secondi riduzione e reinterpretazione del racconto. Il senso dell'opera si definisce così nella relazione tra i tre diversi elementi.
A dare una mano a Vittore Baroni e "Manitù" Rossi, che da vent'anni e più calcano la scena alternativa italiana (questo è il loro nono album), troviamo i due Offlaga Disco Pax Daniele Carretti ed Enrico Fontanelli. Il risultato - con la sensazione di trovarsi sul ponte tra gli Ottanta e i Novanta - è un impasto scarno e rigoroso di ambient, elettronica Residents-iana, musica da camera (una ripresa da Rachmaninoff nella "suite spezzata" l'Isola dei morti), spruzzi di concreta, new-wave (se la intendiamo come atmosfera e come "genere") ed electro-pop. Le voci scelgono la strada di una prosodia teatrale, dal sapore corale (anche nei pezzi in cui la voce è una sola), quasi liturgico, e si cimentano con inquietanti filastrocche (Otello, forse il pezzo migliore assieme alla lunga ed eterea Dal Profondo).
Il racconto della Teodorani - impegnata in piccoli recitativi sul disco - è sottilmente erotico, torbido come le acque di una palude, morboso come un'ossessione tenuta a freno sottopelle. Il risultato della sinestesia narrativo-sonoro-visiva è suggestivo, per quanto pure la parte musicale sconti qualche piccola empasse . Il lavoro è dedicato a Piermario Ciani, agitatore culturale scomparso nel 2006, tra i primissimi animatori italiani del progetto situazionista Luther Blissett. (3/5)
Gabriele Marino
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