L’isola è il nuovo e coraggiosissimo lavoro de Le forbici di manitù, un pezzo di storia del
movimento dark, industrial, esoterico italiano. Si tratta di un’opera complessa e difficile.
Innanzitutto per la scelta di abbinare le sinistre sonorizzazioni de Le forbici ad un testo
letterario (a firma della scrittrice gotic-noir Alda Teodorani) e alle inquietanti illustrazioni
di Elena Biancuzzi. Il tema dell’isola, della sua separatezza e delle sue mostruosità, si
intreccia con le lacerazioni (fisiche ed emotive) di un rapporto di coppia violento e segnato
dalla sopraffazione (sessuale e psicologica). Sotto il profilo musicale il lavoro oscilla tra
elettronica fredda e minimale e orchestrazioni più ampie, ma sempre segnate da toni
oscuri e minacciosi. Determinante è infine il contributo dei due Offlaga Disco Pax, Caretti
e Fontanelli, nel creare texture chiatarristiche di impronta shoegazing. L’ascolto nel complesso
richiede grande attenzione. Nonostante tra recitativi e brani musicali si superino i
sessanta minuti, L’isola affascina e ammalia. Un plauso infine alla splendida confezione: il
libretto contenente il racconto di Teodorani e i disegni di Biancuzzi, merita da solo l’acquisto.
Grande disco.
Gianfranco Zucca
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