Andrea Tich c’era quando succedevano alcune cose importanti per la musica pop italiana.
Nel 1978 pubblica per la Cramps records (sì, quella degli Area) un album dal titolo indianometropolitano
Masturbati”. Trentadue anni dopo torna con un mastodontico album di
venti pezzi per oltre un’ora di musica. Nel mezzo una miriade di collaborazioni e registrazioni
più o meno casalinghe (sul website di tich è presente una dettagliata cronologia).
Tich riapre oggi il suo scrigno sonoro e dentro ci si trovano cose strane e affascinanti.
Folktronics e bizzarrie elettro-acustiche degne degli Animal Collective, si alternano a bozzetti
di cantautorato sghembo (c’è una linea che congiunge Battiato e Syd Barrett, passando
per Battisti?). Ci sono poi pezzi più convenzionali screziati da testi metafisici e
panteistici, nei quali lo stupore per i misteri della natura (siamo o non siamo nati vegetali?)
delinea una poetica assolutamente originale. Il tutto corredato dalle belle illustrazioni
che impreziosiscono la produzione della sempre coraggiosa Snowdonia.

Gianfranco Zucca