Dopo l'album “Bubù7te” del 2006 e dopo l'antipasto servito con l'Ep “M”, i Masoko (band romana attiva dal 2002) giungono all'album della consacrazione: “Masokismo”. Prodotto dagli stessi Masoko e da Giorgio Canali, il disco contiene undici tracce (5 delle quali già presenti nell'Ep). La forza dei Masoko (che tra il 2003 e il 2008 hanno aperto i concerti di Kaiser Chiefs, Babyshambles, The Rakes, Art Brut, Solex, Xiu Xiu, Bugo, Max Gazzè, Giardini di Mirò, Yuppie Flu, La Crus e altri) è l'utilizzo di brani freschi, in bilico tra la new wave all'italiana e il pop brioso d'oltremanica. I Masoko sono ironici e autoironici, e questo si capisce fin dalla prima traccia “Fitness”: “Devi venire con me, io ti farò correre e dimagrire”. I cinque brani già presenti nell'Ep precedenti sono la ballata pop “Non devi aver paura” (“Se vai di corsa ti investirò in borsa”), la splendida e arrembante “Savoir Faire” (della quale è uscito un videoclip), la tosta “Maiale”, “Manager” e “Musica” feat. Amari, un vero giro irresistibile di bassi e di falsetti: “La musica mi fa sentire male…”. Tra i brani nuovi di zecca spiccano “Storia breve”, dinamica, radiofonica e dal ritornello efficace, la culinaria “Duedita”: “Dammi due dita, per favore, che voglio vomitare. Non mi importa di sprecare le cose buone da mangiare” (ma il formaggio si mangia davvero con le fave?). Dal sapore più classico (se mai il termine “classico” si possa appiccicare ai Masoko!) è “Troppitrucchi”, intensa e magica. Con “Masokismo” i Masoko raggiungono la piena maturità artistica, pronti per il grande salto (senza farsi male, anche se sono masokisti) e per diventare una delle realtà musicali della scena romana e internazionale. Maiali all'ennesima pietanza.

Ilario Pisanu