Il quartiere di San Salvario a Torino è un cantiere aperto sulla musica italiana. Epicentro del cantautorato diverso in cui Deian è uno dei manovali più creativi. Al punto che i ponteggi metrici e le impalcature musicali l'artista li costruisce pensando ai Beatles, a Syd Barrett, a ciò che potrebbero avere in comune con Jannacci e gli Elii (Nonostante i lampioni, Danno permanente). Sintesi stramba la sua, ma regge agli urti e alle stramberie. Sui capitomboli nonsense (L'occhio più grande che ho), mura d'intonaco psichedelico (Lei non sa chi sono io) sono garantite dagli Orsoglabro. Insomma: alziamoci che si sta alzando la canzone popolare. 7,5 |