Il disco natalizio un pochino scalda il cuore. Sarà il linguaggio veramente comune, i campanelli e le melodie facili, saranno le immagini che si porta dietro, l'inverno e i buoni sentimenti e magari qualche brindisi, fatto sta che il disco natalizio ha attraversato i generi (da Bing Crosby a Phil Spector, ai Low, a Billy Childish, a Sufjan Stevens) uscendo sempre indenne. È bello perché è natalizio, innanzitutto, poi vengono semmai le notazioni stilistiche. Jet Set Roger (con le sue renne) addirittura è enciclopedico nell'affrontare la materia: ci sono più natali in questo disco che nel Canto di Dickens. Natali swing, natali celtici, natali rock, natali pianoforte lacrimevole e clavicembalo, natali saputi, allegri e malinconici. Tutti suonati con passione e leggerezza, come si conviene. Per divertirsi e commuoversi, se uno è dell'umore. JSR ha un vocione da orco gentile, gli arrangiamenti spaziano ma neppure troppo nei vari linguaggi classici della stagione. Il piano saltella, i cori abbondano, il ritmo invoglia a battere il piede. Le canzoni sono tutte prese dal repertorio innevato che sappiamo, salvo un conclusivo brano autografo, che funge un po' da firma e un po', azzardiamo, da augurio. 'It's Christmas…' è un disco bello e buono, se passate la definizione. E se è vero che si candida ad essere ascoltato solo in inverno, magari solo poche volte, non è forse il caso con la maggioranza dei dischi, oggigiorno?

Marco Sideri