Fino all'anno scorso avevate un certo successo? Frequentavate i locali più alla moda? Facevate il dj mixando gli Stereolab con Minnie Minoprio? Le donnine vi svenivano ai mocassini gialli, mentre sorseggiavate centomila Montenegro e Bloody Mary? Ora tutto questo è finito? Ben tornarti alla grigia realtà. Ma se il ricordo di quella “vacanza (dell'83) che vi manca” ancora vi tormenta, allora c'è solo una persona che può farvi passare il rimpianto per sempre. Il suo nome è Roger. Jet Set Roger. Anello mancante fra Jarvis Cocker e Freak Antoni, l'uomo viene da Brescia UK, e ancora prima di esordire, aveva già visto le menti più cotonate della sua generazione stirarsi il ciuffo sfigurandosi per sempre. Forte dei consigli estetici di Andy vertigine blu, e dopo una fuga ce incursione nei territori copyfree di Wu Ming, Roger affronta il suo desti no di icona annunciata con un bagaglio gravido di canzoni indie-pop, fra piglio surf e lenti filosofici (Piccolo re della notte). Dodici fulgidi ritratti di tipologie umane sul crinale fra la Morte e la Moda: il tossico, il commesso, la lady of a certain age, il playboy... Le sue sono parole, storie di verità. Le sue sono Canzoni tristi per cuori ottenebrati dal filesharing indiescreaminato. Pensate al futuro. Aiutate un cantautore. Un giorno potreste esserlo anche voi. (7) Diego Palazzo |