Dopo tanta esperienza nei club della capitale ed in diversi festival in lungo ed in largo per lo stivale, arriva il primo lavoro targato Masoko.
Il quartetto romano, attivo sin dal 1999, ha cambiato nome (precedentemente Masoko-tanga) e dato alle stampe diversi ep autoprodotti. Per questo primo full lenght, i ragazzi tirano fuori una miscela sonora esplosiva, in bilico tra indie e new wave, di cui apprendono la lezione, metabolizzano e tirano fuori undici interessanti tracce.
Chitarrine acide, sezione ritmica veloce, testi arguti ed una voce tagliente sono gli ingredienti di questa formazione: ma si badi, non si tratta dell'ennesimo clone indie oltremanica, quello della magliettina a righe, capello spettinato e foto dall'alto. Qui c'è ben altro, oltre al fatto che i nostri, nonostante vantino una signorina al basso, sono abituati alle cravatte (motivo estetico non indifferente), hanno idee fresche e frizzanti.
Punti di riferimento sono: bIG fLAME, A Witness, Stump, Pere Ubu ma anche artisti dei nostri tempi, Bloc Party, Interpol, Art Brut e Kaiser Chiefs ( per cui i nostri hanno aperto ultimamente). Riferimenti, i primi soprattutto, davvero importanti e questo spero faccia ben capire quanto questi quattro ragazzi abbiano le carte in regola per trovare un varco nel mercato italiano.
Non è una sorpresa trovare dietro questo progetto il supporto di Paolo Messere (Blessed Child Opera) alla registrazione, Cinzia La Fauci ed Alberto Scotti della Snowdonia: questi ultimi vengono ringraziati per l'ottima scelta. Mai parole su booklet furono più azzeccate, questa produzione Snowdonia entra prepotentemente nel mercato discografico (anche se la mia recensione è molto tardiva rispetto all'uscita) ed è destinata a farsi sentire.

Rocco D'Ammaro