Visto che Alessandro La Padula m'ha dato il cd ieri al concerto, serata indimenticabile specialmente per chi non c'era, ne approfitto per buttare giù due righe sull'ormai celebre “BuBu'7te”. Tanto è stato scritto e può scriversi sul nuovo albo dei Masoko: un compendio di ascolti new wave , post punk, funk punk, 80's pop, ping pong, ginseng . Si vabbè, ma che musica fanno? Come canta Davide fuori metrica in “Costretto”: “tu co'nnoi leghi non's'capisc perché”, che è una vera è propria dichiarazione d'intenti. Pezzi corroborati alla maniera degli Interpol, poi s'incontrano effettivamente Gang Of Four, Denovo, Righeira, Franz Ferdinand e pure un po' di Pigbag in “Solo Tu” e nei campanacci di “Cool”. “Ferrari” ha aperture à la Sound di “Jeopardy” per via di una solenne figura di tastiera. I Db's non sono una brutta analogia, metto mano ai miei archivi e vado a risentirmi “Stand For Decibels”: può essere l'anello mancante. Che dire dei felici arrangiamenti e della logica perversa dei testi: non era un po' l'operazione degli XTC? Vero è che spesso qualcosa di tetragono e melanconico fa da contrasto all'andatura briosa dei brani, mi avevano detto che i Masoko erano diventati un po' più orecchiabili e invece io li trovo più dark: la spensieratezza degli esordi ha ceduto il passo a un poco d'inquietudine o languore che però ha il suo porco fascino, soprattutto ragionando intorno al fatto che il lavoro sporco lo fanno le tastieracce Casio. Mi trovo spiazzato dal finale a sorpresa della traccia fantasma, folle brano a base di massimalismo ispanico attraversato da una vocetta che con imbarazzo ravviso appartenere ad alcuno che ho conosciuto quando ancora stava bene. Nel crogiuolo d'influenze vincono le personalità dei suonatori e la somma (che fa il totale secondo un teorema irrefutabile) delle stesse. La copertina è puro stile Snowdonia e ci ha messo tutti d'accordo.

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