Romani, nascono nel 1999 come Masoko Tanga e nel 2002 accorciano il nome, forse per piacersi un pizzico di più: perché è bello giocare con la new wave senza sfruttarne l'effetto modaiolo e non è nemmeno male sbizzarrirsi in un pop che strizza l'occhio al punk per poi prenderne solo l'attitudine. La potenzialità, in breve, è quella di creare una bevanda coloratissima con un gusto particolare. E figurarsi se a Snowdonia una roba del genere poteva non interessare.

Così arriva “Bubù7te” e non sai se restarci male o bene. Il liquido va giù che è un piacere, ma forse scende troppo in fretta. Il post punk è sculettante e restio a qualsiasi approccio troppo cerebrale, i fantasmini dei Cure ogni tanto fanno stropicciare gli occhi (e le orecchie), ma è questione di un attimo, perché dopo l'alcool sonoro scorre a fiumi e preferisci salire, con sguardo ironico, su una Ferrari per illuminare il mondo coi fanali . Nel frattempo i ragazzacci dimostrano anche di saper arrangiare i brani, sfruttando una nevrosi sorridente difficile da non apprezzare. Ed alla fine il problema non è quella (piacevole) sensazione di effimero delirio che pervade l'album, quanto una ripetitività straniante in una proposta che di catalogabile dovrebbe avere ben poco. Il drink è stato presentato bene, ma il sapore non cambia come i colori.

Quanto i Masoko siano effettivamente cool lo scopriremo in futuro, per oggi ci accontentiamo di sapere che potrebbero esserlo.

Marco Delsoldato - Kronic