“Vedo beat” è infatti un disco di filastrocche pop moderno, ben suonato e prodotto, con testi a momenti anche esilaranti, come se Bugo incontrasse Samuele Bersani ad un raduno di freakettoni nostalgici (4 omini e 4 gatti ; il paradiso degli uomini fottuti ). Certo, se lo volessimo banalizzare ci fermeremmo sicuramente qua: invece tra un rock tirato (facciamo due: un libro e una volta ancora ) e un richiamo esotico alla Bruno Martino (ricami di bile), c'è anche un vago sentore di hip-jazz sofisticato (ciao caro), e delle buone melodie italiane, quelle meno auliche (l'elastico ; Cresci?), e quelle più auliche, dalle parti dei cartoni animati anni 80 (quelli fighi non Cristina D'avena) (sfaciare delle macchine in giugno). Disco interessante nell'elemento didattico, ben realizzato in quello propriamente musicale; non solo consigliato ai fan del genere (non il beat!). Non sottovalutatelo: se avete dato una possibilità a Bugo, avete un dovere con Franco Beat. Alfredo Rastelli |