Franco Naddei, ovvero FrancoBeat, è al suo primo vero album, “Vedo Beat”. L'esordio discografico arriva dopo una grande, entusiasmante, carriera da fonico, una carriera che permette al Nostro artista di conoscere le mille sfaccettature di quell'ampia scena musicale italiana. Dapprima l'incontro con Renato Lombardi, poi i Quintorigo, poi l'incontro con “Mondo Beat” (Stampa Alternativa), infine Snowdonia Records. FrancoBeat nasce così, nasce con l'intento di rielaborare, almeno concettualmente, l'emblema degli anni '60, l'emblema di un mondo ideologicamente morto. Il beat come ossessione logica e immorale, persuasiva ossessione che riavvolge quelle idee così dirette, troppo schiette, troppo crude. Il messaggio di Franco Naddei è nitido, eloquente: rimodellare quella enciclopedica libertà espressiva di una generazione di capelloni intellettuali “… che stanno lì sulla gradinata di Piazza di Spagna…”, di una generazione che divulgava le proprie passioni, le proprie emozioni. FrancoBeat pesca le migliori poesie, slogan e racconti dagli autori di quel periodo, autori di notevole prestigio (Marcello Marchesi, Ennio Flaiano, Silla Ferradini), autori che dipanavano, liberamente, le divaricazioni sociali del '60, del beat italiano. FrancoBeat celebra ed interpreta quegli scritti, li (ri)interpreta con una straordinaria eleganza teatrale, ironica, quasi commovente. Ventitré chicche pop (free-pop?) intervallate da brevi, seppure intensi, spunti “parlati” che smorzano e rallentano l'andatura dell'intero album che, ad ogni modo, non ripropone affatto le musicalità di quegli anni, piuttosto ripropone le filosofie morali e non di un epoca eccessivamente lontana. Tutto, inoltre, è saggiamente “illustrato” da Nicola Pizzinelli alla batteria in quasi tutti i brani, Dario Sapignoli (Aidoru) alla batteria e percussioni in “Imprecazione N°14”, Michele Barbagli alla chitarra in “Ricami Di Bile” e in “4 Omini”, Marco Battistini al basso in “Ricami Di Bile” e Guido Facchini al rhodes in “Tempi Acidi”. “Vedo Beat” è il perfezionismo malato di FrancoBeat che cura, nei minimi dettagli, l'utopica, corposa, rielaborazione di un passato che non vorremo mollare. E un domani avremo “ …uomini agili, sicuri, di buon affidamento e di basso consumo; donne di media statura di facile manutenzione e dalle prestazioni standard… ” (Ennio Flaiano)
Francesco Diodati |