Vale la pena rievocare gli anni '60 in un periodo in cui non se ne può più della retorica di quella generazione? Mah! Perlomeno in questo disco non si parla di '68 in senso stretto, ma del periodo immediatamente precedente. Se si aggiunge che il tono è molto spesso ironico, quando non addirittura sarcastico, ci si presta volentieri al gioco imbastito da Franco Beat (all'anagrafe Franco Naddei). Il punto di partenza è il libro Mondo Beat, edito da Stampa Alternativa e curato da Matteo Guarnaccia. Il punto d'arrivo è un concept album di canzoni quasi retrò nelle sonorità che fungono da parentesi alle lunghe divagazioni sull'epoca.
L'autore di questo progetto sulla beat generation italiana proviene da una lunga carriera di tecnico del suono (anche per gente come Quintorigo), nonché da una lunga serie di progetti musicali e teatrali che si sono susseguiti negli anni. Questa formazione è evidente nell'abbondanza di testi recitati (tra gli autori anche Ennio Flaiano e Marcello Marchesi) e nella qualità di produzione musicale molto alta in rapporto al suo carattere sotterraneo. L'intreccio stralunato di frammenti letterari e brani musicali in uno stile in bilico tra bizzarria e melodia, s'inserisce alla perfezione nella consuetudine di Snowdonia, che produce il disco, anche se l'estrema orecchiabilità delle canzoni suona in un certo senso fuorviante.
In generale il timbro vocale di Franco Beat ricorda spesso quello di Samuele Bersani (soprattutto in “4 Omini e 4 Gatti”) e ammetto che non sia un gran complimento. Per fortuna la qualità dei brani parla da sola in favore del proprio autore. “Sfasciare delle macchine in giugno” si districa con disinvoltura tra effetti elettronici, ritmi cadenzati e inflessioni decadenti. “Amore utilitario” fa anche meglio mettendo in evidenza le sonorità sintetiche e una linea melodica sbarazzina. A quanto detto va aggiunto che spesso i musicisti all'opera su questo disco si lasciano andare in veri e propri virtuosismi, ad esempio le tastiere lounge di “Ricami di bile” e la batteria d'accompagnamento di “Imprecazione n. 14”. La confraternita dell'indie pop italiano ha trovato un nuovo adepto.

Massimiliano Osini