I Cinzia-Snowdonia lavora a questa operazione da molto tempo, e già la cocciutaggine con cui l'ha perseguita dice d'una necessità e uno sfogo. Ha proposto a una serie di gruppi di suonare un pezzo e farlo cantare a un bambino: hanno risposto, tra i tanti, Aidoru, Marlene Kuntz, Amari, Toychestra, Rosolina Mar, Mariposa, Blessed Child Opera. Psicologia facile pensare che sia solo voglia di verginità: eccesso d'ingenuità immaginare una regressione infantile e di cinismo ritenere che sia desiderio di sottrarsi alla consuetudine con un'idea estemporanea e bislacca. Basterà leggere le note del booklet, quel “messaggio nella bottiglia” (un accesso vagamente moralistico) contro un mondo sempre più impersonale e incomprensibile. Ricominciare da capo o rifiutare? Nell'incertezza, l'opzione pare la trasmissione di una “cultura musicale” attraverso il traviamento della beata dolcezza dei bimbi messi alle prese con suoni residentsiani e straniti, spesso lunari o sperimentali e “difficili”, quelli che il Mago Zurlì avrebbe associato al cugino “strano” che ascolta sempre la musica a tutto volume chiuso nella sua cameretta. Eppure, eppure. Queste voci bianche fanno la magia meglio del Mago e trasformano d'incanto l'universo in una casetta di marzapane dove è del tutto naturale leggere campionamenti, chitarre, inserti jazzy, batterie sincopate e sporcizie elettroniche come normali appendici e arrangiamenti formidabilmente sintonizzati con la pulizia di un canto infantile. L'arcano si svela da solo: sono gli adulti pasciuti del sabatosera che creano le canzoni per bambini, sono loro a volerle tanto stupide perché solo così restano a misura della loro sensibilità. Questa è quindi anche e soprattutto un'operazione ecologica: educhiamoli fin da piccoli a suonare (altro) e vedrete che da grandi saranno capaci di ascoltare (altro). E poi molte di queste sono canzoni bellissime (Maisie, EH300244A, Mariposa, Rosolina Mar, Hello Daylight, Aidoru), sarebbe un peccato passarle per freakerie (solo in pochi casi si è mal compresa l'intenzione di fondo, lasciando alle voci bianche il compito limitato di fare da contorno al resto). Come diceva qualcuno, "lasciate che i fanciulli vengano a me." (7/8) Stefano I. Bianchi |