Vittorio DeMarin è un giovane sperimentatore, un giovane compositore che giunge alla sua seconda prova, la sua seconda sfida co-prodotta da Snowdonia Records e Madcap Collective Records; Vittorio De Marin, aka Gomma Workshop, è un violinista che, tra nastri e sintetizzatori, concepisce la sua nuova creatura, “Cantina Tapes”, la sua nuova macchina sonora. Con le spalle ben coperte e con collaborazioni di notevole prestigio (Maisie, Father Murphy), il nostro musicista, coadiuvato da un sestetto di strumentisti (sax, arpa, contrabbasso, fagotto, due clarinetti), firma un album intenso, artisticamente degno di quelle etichette discografiche che, in punta di piedi, catturano quell'elegante, raffinato, chimerico, progetto di DeMarin.

“Cantina Tapes”, che giunge ad un anno di distanza da “Almanacco Moderno”, raccoglie dieci tracce, dieci baci, dieci pulsazioni, vibrazioni, dieci colonne sonore che profumano di free-rock, di free-jazz (“Kangaroo vs Bear”), di pop, di danze nipponiche elettrificate (“Pijama'o'Rama”). “Cantina Tapes” è la colonna sonora del nostro, vostro film, della vostra vita che dolcemente avanza e striscia fra le elastiche braccia di un violinista, quale Vittorio De Marin, che manipola e schernisce, attraverso le sue sperimentazioni, attraverso le sue melodie, attraverso la sua genialità, i vostri sentimenti, le vostre emozioni, le passioni così fragili.

Gomma Workshop è l'arte che si sviluppa attorno alle idee di quel compositore così irruente, estroso, quell'elegante musicista che, pur avvalendosi di sei, maestosi, “musicanti”, scrive e realizza un album intenso, profondo. (4/5)

Francesco Diodati