Come nel caso di Almanacco , la serie di animazioni realizzata dallo stesso musicista, le cui immagini prive di commento dipendono in tutto e per tutto dalla musica - nello specifico i "Cantina Tapes" - e costituiscono al tempo stesso una giustificazione visiva a suoni tanto ricchi e inebrianti. In un approccio dal genere il vero problema è riuscire a creare ponti melodici stabili che possano rendere per lo meno credibile il lavoro di taglia e cuci alla base dell'opera e Demarin dimostra di saperlo fare, compilando con successo - diversamente da quanto accaduto ai tempi dell'esordio discografico “Almanacco Moderno” meno coerente e più sfilacciato - un fluire armonico morbido e gradevole. I “Cantina Tapes” si nutrono di umori sintetici e registrazioni d'antiquariato, musica concreta e strumenti suonati - tra cui archi, sax, arpa, fagotto, clarinetto, fisarmonica, batteria, contrabbasso, tastiere -, parentesi scherzose e rumori da cartoon, sonorità giocattolo e cambi di rotta improvvisi. Se Clownsclan è Paolo Conte in salsa mitteleuropea e Pijama'o'Rama un collage schizoide di elettronica e melodie cinesi, Calomore è trip-hop free per sintetizzatore e ottoni, Solofone è jazz liquido per wurlitzer e ronzii di mosche, FantaJma una collezione di voci sotterranee e chanson francese, Kgphono un valzer mutante da giostra di Natale. Brani che si configurano come una sorta di zapping sonoro impossibile da decifrare e trattenere ad un primo ascolto ma sintomatico di un lavoro da certosino sui suoni e un linguaggio dalla complessità sottile. Fabrizio Zampighi |