Conoscevo i Larsen perché erano apparsi su quel capolavoro che è la compilation “lupinaria uccide” perciò già sappiamo che questa è roba buona. Non sospettavo, invece, che provenissero da roma… ma questo, alla fine, non frega a nessuno. All’inizio sembra di sentire bruno B.ritmo (che mi offrirà una birra per questa citazione) beh, la voce sembra la sua, lo stile c’è tutto! Ma Bruni a parte, questo è un disco matterello in cui c’è tutto! Dal rock n’roll,attraverso la psichedelica fino all’elettronica, il tutto bello macinato e ricomposto in una forma di golem sonoro con gli occhiali scuri rotti, la camicia hawaiana ed un paio di scarpine di plastica da mare… inquietante, grottesco, simpatico… geniale! Per certi versi si potrebbe mettere in ballo Jon Spencer e il suo reinterpretare il blues, ma qui non si parla di distruggere e ricreare o di plasmare un qualcosa, le forme sono molteplici ed entrano già tutte belle e scomposte... diventano ipnotiche. Tra le tracce compare e scompare di tutto, pistoleri, Tom Waits, videogames e vecchi synth roland. Questo, come altri capolavori snowdonia, si presenta più come un viaggio sonoro che come un disco da saltellare qua e là alla ricerca di un brano rappresentativo. Questi sono dei pazzi, ma fanno parte di quel tipo di pazzi che hanno capito effettivamente come stanno le cose. La grande varietà di scelte lo rende nuovo anche dopo vari ascolti. Nonostante non sia un disco "facile" e per tutti dategli comunque un’ occhiata... magari fa per voi... l’unico mio disappunto è per la scelta dell’inglese nei testi… ma non era la snowdonia che aveva fatto un comunicato riguardo alla “non produzione di materiale nella lingua anglofona/imperialista”? Vabbè, questo disco meritava di uscire comunque... l’ha fatto... si vede che è qui per qualcuno di voi.

Nooz