Imprevedibili, contorti, multiformi, i Larsen Lombriki vivono e si muovono in quel sottobosco musicale che di tanto in tanto dà alla luce vere proprie perle di originalità. Una piccola nota biografica per capire meglio il lavoro del gruppo: i Larsen Lombriki nascono a Roma nel 1997 come diretta derivazione di precedenti progetti multimediali legati al mondo della cosiddetta Public Art e dell'azionismo e si fanno sentire di tanto in tanto con uscite discografiche che portano in copertina marchi sempre diversi. Il sito della Rotoraudio elenca una serie di gruppi e canzoni in realtà tutte facenti capo allo stesso gruppo di persone. Depistaggi veri e propri, gruppi e dischi inventati e altre prese in giro costituiscono il complesso progetto di questi strani personaggi. Mi sono trovata tra le mani questo disco dall'aria accusatoria, un oggetto inquietante, ricco di immagini da incubo e soggetti deformi… che dire? Come giudicarlo? "Free From Deceit Or Cunning" è un perfetto cut up, retto da un evidente feeling con il collagismo sonoro, un susseguirsi di 20 brani per appena un'ora di musica incredibilmente eterogenea e difficile da collocare in recinti ben definiti. Una sfilata di esemplari sonori che comprendono musiche leggere ("Skilled At Something"), brani tormentati e aggressivi ("Kosuth Youth"), spensierati blues (“With A Whip”), derivazioni dark ("Anytime"), martellamenti stile elettronica - industriale ("Honey"). L'elemento fondamentale che si percepisce nell'album è comunque la sensazione di straniamento alienazione, un bombardamento di stimoli talmente contrastanti da far perdere il controllo e il senso del tempo. Apparentemente pazzo e disperato, in realtà il disco nasconde un'anima scherzosa, uno scheletro ridicolo e traballante, che si trasforma in presa in giro dell'ascoltatore più ingenuo. Il punto è questo: o lo ami o lo odi… (8) |