Sono ormai più di 5 anni che i Larsen Lombriki strisciano al di sotto della scena musicale romana, se non fosse per loro particolarissime iniziative, come il lancio di nuovi generi musicali (la sleep music o la incredible car rave music) in una serie di improbabili festival d'appartamento. Nonostante la loro storia cominci ormai a farsi corposa, grazie alla partecipazione a numerose raccolte e alla pubblicazione del cd d'esordio "Glad to be here", il gruppo sembra quasi geloso della sua identità clandestina, privilegiando la dimensione domestica come momento di massima espressione della propria creatività. Ecco quindi che i venti minacciosi episodi che compongono questo loro recente "Free from deceit or cunnings" appaiono concettualmente prossimi ad alcune essenziali produzioni dell'age d'or della new wave (Flying lizard, Residents, Lemon Kittens...) ancora legati ad un immaginario analogico popolato di vecchie batterie elettroniche e polverosi synth monofonici, magari utilizzati nel salotto di casa in qualche estemporanea session casalinga. Si respira un'aria di grande libertà creativa, un'insana ricerca di melodie allo stesso tempo semplici e contorte, la celebrazione della deformità, una spiccata vena parodistica dispersa in un senso drammatico diffuso. (8)

Massimiliano Busti