Seconda uscita Snowdonia per il chitarrista,
programmatore e manipolatore elettronico Fausto Balbo, dopo che "Zero"
aveva raccolto i suoi lavori del periodo 1996-99. Falbo copre il triennio
successivo ed è ancora più astratto e avventuroso, nel suo
montaggio di bassi, chitarre e percussioni su base sintetica dagli sviluppi
enigmatici, condita da glitches e citazioni di film d'autore (Ferreri,
Cronenberg) o commerciali (Matrix). Realizzato
in buona parte in solitario, falbo procede su toni prevalentemente assorti,
bene espressi da un titolo come "Pensiero primitivo sottopelle",
che ne cattura l'essenza anti-intellettuale, in bilico tra istinto e meditazione,
estrinsecata anche dalle interessanti trame ritmiche di "Insonne".
Più che significativo il thriller maniacale di "A volte
i togni t'avvelano", esempio del lato più oscuro e disturbato
di un artista vorace e immaginifico. (4/5) Enrico Ramunni |