Li avevamo lasciati in compagnia del loro debutto, omonimo. Li ritroviamo oggi con un secondo capitolo ancora più avanguardistico ed ancora più intrigante. La miscela di Transgender poggia esclusivamente sulla libertà stilistica che sta alla base dell'attitudine di (per fare un esempio familiare) Mr Bungle: la medesima forza evocativa, la medesima follia (quasi sempre) sotto controllo. Difficile riuscire nell'arte del cosiddetto "meltin pot" a cavallo di generi lontani soprattutto se la lingua cantata è completamente nuova. Un fonema diverso, come un suono diverso è quello della band anche là dove Bill Laswell e compagnia sono evidenti compagni di viaggio. Sicuramente 'Sen Soj Trumàs' è un disco che necessita di attenzione e predisposizione, anche dove entrano in gioco le partecipazioni del mantra di Giovanni Lindo Ferretti o la fonetica di Lorenzo Esposito Fornasari. Un'esperienza nel rock con gli accenti metal, folk e jazz che può essere apprezzata da coloro che sono alla ricerca di estro, che intendono abbandonare le certezze in ambito musicale per approdare a lidi inediti. Obbligatorio per tutti coloro che vogliono che un disco si presenti per quello che è (espressione artistica) senza badare troppo a quello che l'ascoltatore vorrebbe che fosse (assemblaggio di elementi che piacciono al pubblico). Semplicemente magico e divertente. Voto: 8,5

Fabio Negri