Dietro a questi curiosi moniker si nascondono tre progetti del musicista casertano Nicola Mazzocca, una raccolta di brani accomunati da una squisita ricerca tra oriente e occidente. Il primo vede la partecipazione della compagna giapponese Tae Tokui, il secondo è un lavoro solista, mentre il terzo accredita Marco di Gennaro, Sisto Fusco e Giangiacomo Diglio.
Quella dei Klippa Kloppa/Soundish/Tottemo Godzilla Riders è un omaggio al mondo dell'infanzia, alla sua ludica attitudine, al suo stretto legame con oggetti culturali nipponici quali robot di plastica e catoons; in settanta minuti, questa weltanschauung, concede momenti di pura innocenza, giocose sparatorie elettroniche, bolle di sapone cosmiche e valanghe di neve radioattiva.
Mazzocca alterna momenti descrittivi, dove lascia che l'ispirazione venga dal gioco dei bambini alle prese con i giocattoli (Godzilla, Gig Robot d'acciaio), a episodi dove è lui stesso a creare delle fantastiche guerre stellari, traducendo, in suoni e impressioni, i duelli di quei disegni animati, tra esplosioni e raggi laser. S'avvicendano, dunque, bozzetti nostalgici per pianoforte, con suoni onomatopeici (della Tae), e field recording, a momenti giocosi, tra barracuda elettronici e detriti analogici.
Tra tutte le tracce, quelle con la compagna, risultano le più intriganti, lì il Nostro è un abile alchimista: l'estetica e la dinamica ludica giapponese si mescolano al chic occidentale. Technicolor e design futurista targato sessanta.
Musicologicamente parlando, Mazzocca s'avvale, in un certo senso come gli Asa Chang nel loro splendido debutto, di variegate suggestioni della cultura musicale orientale, nel suo caso oltre alla rituale e la popolare, troviamo le sigle dei cartoons e il pop da classifica giapponese (quello di Mayya Sakamoto, Morning Musume, Futada Hikaru); mentre per quelle occidentali l'accento è posto sulla sensibilità elettro-pop tedesca, il minimalismo di Reich, l'avanguardia di John Zorn e Ikue Mori, e infine i pianismi psico-ambientali di Eno, nonché, quelli mitteleuropei di fine ottocento/inizio novecento.
Le tracce sicuramente da menzionare sono: Shiba-Inu, Momjij, Ka Kirai Ai-Chan Momo-Chan Ryu, The Chiller Man Song, Frozen Tears, Suki-Yo, in queste è presente anche un tocco aereo alla Robert Wyatt e del romanticismo fanciullesco alla Robert Smith. Mazzocca preferisce l'approccio avanguardistico dal volto umano alle sperimentazioni ardite: anche nei momenti più ostici - Tenera-Cuta (con minimalismi alla Sonic Youth) e Yellow Train - il tutto si riconduce alla leggerezza e allo humor. Non è un caso che in Godzilla Ga Kita!!! compare a sorpresa una marcetta in perfetto stile Residents).
Il lavoro, tuttavia, soffre in alcuni punti della propria frammentarietà: Harmony Concepts, Snoopy Is Around The Corner e Concrete Spell sono punti di fuga che potrebbero far disperdere il valore del lavoro complessivo.
(7.0/10)

Edoardo Bridda