Provengono da Milano e dintorni
gli Egokid, nuova sfolgorante sensazione in casa Snowdonia. Dopo alcuni
mesi di letargia "strategica" torna infatti, e con che stile,
l'etichetta della pazzeriella Cinzia La Fauci. Il debutto di The Egotrip
Of The Egokid si propone, in realtą, fra i pił lineari e rilassanti mai
prodotti dalla messinese. Sebbene con una fantasia, un brio ed una "poliglottia"
davvero clamorosi: dalle svisate electro vintage dell'intro Hetro Retro
Homo Superior, alla space age bachelor pad music (come se Cornelius
rileggesse Destination Venus dei Man or Astroman?) di Girl
from Venus, dalla pacatezza glamour della ballata ("very british")
Helen, alle stupefacenti ultime tre tracce in lista. Qui le durate
s'allungano, le armonie si complicano e Kamomilla-W (un baillame
di voci trovate nella conclusione), Grey (7 minuti abbondanti, Canterbury
style) ed infine la title track (lounge, elettronica e chissą cosa) tendono
una mano al miglior prog sperimentale dei '70. Senza escludere dai propri
piani melodia e forma canzone gli esordienti Egokid - un tocco di kitch
qua e lą, quel pizzicorio exotico che mai fa male e qualche battuta bassa
sparsa - si cimentano in un gioco di scatole cinesi pop mai troppo compiaciuto
(nč colto) dove bizzarrie assortite, rumorismi reflui ed una notevole attitudine
al divertissment fondono alla perfezione. (7/8) Massimo Padalino |