Provate a entrare una sola volta nella dimensione degli Ohm. Senza paura, anche se le prime immagini che la vostra mente visualizzerà non saranno chiarissime. Voi entrate ugualmente ed alla fine del viaggio avrete un solo desiderio: rifare tutto da capo. È l'unica possibilità che vi concede il quintetto texano. Difficile, forse impossibile non essere rapiti da sonorità che coinvolgono incessantemente, con schizzi illusori continui, graffiati da lampi sperimentali e sonici che sfiorano, senza mai toccare completamente, il rock e l'elettronica, il jazz e certe atmosfere della Germania kraut.

Nati nella metà degli anni '90, gli Ohm hanno già all'attivo due album e con il terzo, Raw Ohm, sembrano voler chiarire il percorso realizzato sino ad oggi. Nathan Brown, Doug Ferguson, Chris Forrest, S. Forest Ward e Mason Weisz ci regalano cinque episodi live, che, oltre a descrivere la musica del gruppo, appaiono come un rito celebrativo in cui lo spettatore (o ascoltatore, ma in questo caso la differenza è sottile) viene travolto da allucinazioni che si alternano fra sogni leggeri ed incubi ruvidi. Le cinque lunghe tracce, senza alcun titolo, sfociano in sensazioni affascinanti fra momenti elettronici e acustici, con un clarinetto ed un sax che si aggirano in territori vaghi e imprecisi, accompagnati da una sezione ritmica spesso inquieta e conturbante. La chitarra di Weisz ha un incedere suggestivo che, con i fiati, disegna particolari sottili e precisi sul dipinto di base creato dalle percussioni e da un'elettronica apparentemente minimale. Accanto, giungono improvvise schegge di psichedelia acida, soprattutto nell'ultimo, e a tratti dissonante, episodio registrato a Denton nel giugno del 1997. Incessanti, se avvolti nelle braccia di cupe notti, ma anche lievi, quando circondati da sfondi più cristallini, gli Ohm creano trame folgoranti, che aumentano di velocità per poi rallentare senza alcun preavviso, destinate ad un delirio privo di logica solo in superficie.

Allontanatevi dalle consuetudini odierne, non sfuggite alla magia irrazionale che potrebbe rapirvi da un momento all'altro. Gli Ohm vanno vissuti, non basta ascoltarli.

Marco Delsoldato