"La
musica è un pesce scongelato con un asciugacapelli": con un titolo
così è difficile attendersi qualcosa di normale, specie considerando che
i titolari dell'operazione sono i Maisie e il marchio che la sponsorizza
è quello, rinomato per "eccentricità intelligente", della Snowdonia.
In questa circostanza, comunque la coppia Cinzia La Fauci/Alberto Scotti
è andata ancor più al di là della norma, limitandosi a comporre i brani
per affidarne poi l'interpretazione al tastierista francese Falter Bramnk
o, in un paio di casi, ad altri musicisti amici: una scelta certo bizzarra
ma premiata da risultati senz'altro apprezzabili, sia in termini - come
dire?- di estetica sonora che per quanto riguarda gli equilibri tra attitudine
alla "ricerca" e godibilità della proposta. Ben lungi dall'essere
un'opera all'insegna del nonsense, o magari uno di quegli inascoltabili
(e vuoti) deliri cari ai sostenitori del rumorismo filo-industrial, "music
is a Fish Defrosted with A Hair-dryer" è invece un policromo e
spesso allucinante collage di sperimentazioni "pop": a volte anche
allucinato, il che non guasta affatto, ma per lo più giocato sugli intrecci
di melodie e sull'elemento sorpresa. Menzione speciale per canzoni - si,
vere e proprie canzoni - quali "I'm
swinging", "Uxoricide Waltz" o "Sun
burns in Pink Air", che spiccano tra assortite citazioni pseudo-lounge,
sigle cinematografiche e teatrini dell'assurdo che piacerebbero ai maestri
Residents. Federico Guglielmi |