A cortissima distanza dal
capolavoro di "Music is a Fish...", nel quale Falter Bramnk e la sua cricca
di musicisti della scena di Lille interpretavano le partiture dei Maisie,
il bravo polistrumentista francese, al secolo Frank Lambert, fa il bis,
ancora con la complicità di Snowdonia, proponendo sedici delle proprie composizioni,
tutte di durata medio-breve, eseguite quasi in solitario, con humour e fantasia,
calando così un altro asso sul tavolo verde del rock alternativo continentale.
Un gioco creativo e complesso di manipolazione in studio fa di questo album
solo un prodotto tutt'altro che scarno: chitarre e tastiere, flauti e percussioni,
aumentati di elettronica e nastri preparati attivano una pozione densa e
polimorfa, a tratti schizofrenica nei repentini cambi di umore e di accento.
No wave ossessionata e avant-garde dadaista, riffs hard-psichedelici che
si sfilacciano in astrazioni noise, sviluppi progressivi strumentali ed
impossibili tracce cantate, dissonanti e nervose, fanno di "Reflux" il gemello ideale del citato CD a nome Maisie,
due facce diversissime, negli ingredienti sonici e nelle intenzioni estetiche,
di una stessa genialità ironica e obliqua. Due brani beneficiano della presenza
di un ospite, sempre al sax contralto, Didier Pietton su "Suivez Mon Regard" e lo stridulo,
ayleriano Laurent Rigaud sulla splendida "Terra
Nova", quasi una rivisitazione del post-rock di Tortoise e Kinski
con dinamiche esasperate. Henry Cow
ed esperienze mitteleuropee affiorano in "Lautsprecher",
su testo di...Kandinsky, ma ovunque c'è da scoprire e stupirsi nel corso
di un programma rilassato quanto eccentrico, sperimentale senza esagerazioni,
equilibrato ed eccitante. Encore, encore... Enrico Ramunni |