Falter Bramnk è un compositore francese. Un alchimista delle 13 note più rumori e dissonanze assortite.
Il riflusso che propone è fatto di cani sintetici su basi space (Desturgirl), accenni hard rock che potrebbero essere di Vangelis (Inflation), free jazz da giocattoli, ritmiche rubate al David Byrne più etnico (ma anche più acido) (Getting out), misture di Einsturzende Neubauten e Tom Waits (Lalitesprecher), folle oceaniche, follie oceaniche, b-movies, intro alla U2, esotismi ed esoterismi.
Non pensate ora a qualcosa di messo lì a cazzo... non è questo. Falter Bramk è un maestro, fa della destrutturazione la sua musica, ma la destrutturazione non è rumore inascoltabile, è altra musica. È perfetto, nelle sue alternanze di concessioni pop e disastri sonici.
C'è talmente tanta roba qui dentro che si fatica a stare concentrati su tutto. Nastri veloci, nastri lenti, chitarroni, tastierine, rumori...
Disco intellettuale di musica avanguardistica. Forse. O forse disco popolare di sentimenti rivoluzionari. Comunque consigliato a chi vuole qualcosa da "studiare" più che da ascoltare. E a chi ha sempre desiderato sentire una mucca su una chitarra acustica (Idee fixe).

Ales Mattiuzzo