Difficile rendere conto del cd senza fare menzione dell'ampio raggio di attività della "ditta" e impossibile parlare di questa nello spazio di una recensione: 17 anni intensi tra riviste, libri, teatro, radio e, ovviamente, musica. Il 16 di Luglio del 1984 alla camera di commercio de L'aia veniva registrata la ragione sociale di Trespassers W (che ha un'origine letteraria, i curiosi diano un'occhiata all'inizio del terzo capitolo di Winnie the Pooh"). Dapprincipio individuava semplicemente una rivista edita da Cor Gout, l'anima del progetto, per poi trasformarsi in un'organizzazione per lo sviluppo e il supporto di attività artistiche e culturali. Tutto ciò, a partire dall'area "alternativa" (concedetemi l'aggettivo) fiamminga, (Gout ha collaborato con The Ex) con una fitta rete di collegamenti, europei ma non solo. Ben s'intende allora che "il volo sopra L'aia" può essere un punto di partenza per poi volgere lo sguardo e muoversi in altre direzioni. Piéce teatrale prima e oltre che produzione discografica, alterna canzoni (tradizione popolare - Sonia Szewcjky's ballet school, Talamini -, musica per ragazzi - Betsie de olifant - con rilettura "impegnata" tipo Reccommended - Chinese Candyman, Laan Van Meerdvoort, la dolente Oom Jan's hemelvaart), composizioni per voce recitante e musica, brani di prosa lungo un percorso circolare, una favola politica sulla capitale olandese la quale si offre, inevitabilmente, a riflessioni generali e personali ("La storia della città è anche la tua storia", The Room, "Perchè una perpetua immersione nel presente è la sola cosa che può preservarci un genuino futuro", The Lighthouse Keeper, "Fa attenzione a non perdere il controllo...perchè il faro possiede poteri di distorsione", The Lighthouse). Superato lo scoglio linguistico, (il colorato libretto accluso riporta, fortunatamente, la traduzione inglese di tutti i testi) e accettata la propria condizione di esseri pensanti (ci tocca, carissimi lettori, ci tocca), "Vlucht over Den Haag" può ridare senso etico all'ascolto (e al pensiero) e qualche prospettiva, nonchè la dimensione delle differenze. (7/8)

Dionisio Capuano