Come giusto companatico, ovvero
per meglio introdurre nelle orecchie l'album dei Maisie, arriva il
calzascarpe "Pakistani Space Album". Il perchè lo
spiega il fotoromanzo sul retro:
il duo, a corto di idee e dovendo fare un disco, decide di prendere una
loro vecchia canzone - Pakistani Space Mission -
e farla eseguire a diciannove diversi gruppi. È l'ennesima bufala
dei due di Messina, con la copertina che si finge Top girl.
Qua e là affiora il tema, quello della canzone, ma tutto è
di volta in volta stravolto eppure consistente come fosse il disco di un
singolo autore, cominciando dai Bebe Rebozo con le Energia
Femmina dove una voce cavernosa che sembra Fatur
in Baby Blue dei CCCP esplode poi nelle tonsille di Ian
Gillan. A seguire i Faccions, che rigirano tutto in una
camera astratta attraversato da centrifughe di cori e pareti di bassi concreti,
le movenze da tartaruga di Lo-Fi Sucks, la fotosintesi ambient veramente
pakistana di The Hem, vicina agli ultimi Boredoms, il jazz troglodita
di Bonnie Barnett, Amy Denio...
(7) Francesco Vignotto |