Non conosco Napoli, ma da
Napoli arriva questo disco ("Asimmetrica") e questa musica.
Una musica che sembra eruttare direttamente dal centro della terra, tellurica
e vulcanica e sembra scuotere tutto quello che ci circonda. Ascoltata ad
alto volume, ti entra direttamente nella pancia, ti rende... sismico. Asimmetrico,
appunto. Una musica in bianco e nero, come la bellissima copertina (e in
generale il bellissimo package) del disco di esordio (credo) di questi Missselfdestrrruction
(già il nome onomatopeicamente dice tutto). La formazione del gruppo è quella (meravigliosamente) classica: chitarra, basso e batteria. Maurizio Argenziano (chitarra), Rosalia Peluso (chitarra, basso e soprattutto voce) e Massimo Spezzaferro (batteria) ci regalano ventisette canzoni che sono (vogliono essere, mi piace pensare) pura energia, a volte controllata e a volte no, ma sempre tenuta viva, sul filo di suoni sporchi, violenti e aritmici. A condire questi suoni ci pensa la voce di Rosalia, novella PJ Harvey (prima maniera) sia nel timbro sia nelle divagazioni, voce che ti accarezza e ti schiaffeggia, ti tiene vicino e ti caccia via di colpo. Una voce-elastico. Un disco febbrile (che non a caso inizia con la frase: "Fever was a state of mind"), cantato giustamente in inglese, lingua che permette frasi vocali altrimenti impossibili da realizzare, ma un inglese semplice e fatto di molte parole ripetute, quasi al servizio della musica e della voce di Rosalia ma con i titoli delle canzoni in italiano, un'idea originale che mi fa pensare proprio che i contenuti siano al servizio della musica e non viceversa. Un disco questo da ascoltare con attenzione, suonato molto bene e solo apparentemente poco curato. Personalmente non ho trovato una sola canzone messa lì solo per riempire spazio. Cercatelo, ordinatelo, ascoltatelo. Greg68 |