È
un viaggio nel passato quello che propongono le Forbici Di Manitù
con questo lavoro licenziato dall'etichetta messinese Snowdonia e che viene
al seguito dei due dischi pubblicati all'inizio del 2000 e prima che il
gruppo faccia uscire, il prossimo anno (quello corrente quando leggerete
queste righe), un album dal vivo con remix annessi, mentre è di recente
fattura la sonorizzazione del film Terrore Nello Spazio di Mario
Bava. Le otto registrazioni risalgono al 1989, mentre il "restauro"
è di dieci anni più recente, e vedono Manitù Rossi
affiancato, oltre che dagli inseparabili Vittore Baroni ed Enrico Marani
(che però, all'epoca delle incisioni, non erano parte integrante
del progetto) anche da Massimo Pavarini, Gabriella Marconi e Maria Stella
Vannini. I brani sono interamente strumentali e, come suggerisce il titolo,
si prefiggono di illustrare quella che è stata l'infanzia di
M (ovvero il misterioso Manitù Rossi). Il disco conferma, sarebbe
meglio dire anticipa, quelle che sono (state) le peculiarità del
gruppo, che ha sempre fatto della varietà di suoni e stili la propria
missione. Non per nulla 'Nostalgia (Con Acqua)' è una languida
soundtrack melodrammatica, Officine Lombardoni è un percussivo
numero electro/industrial, Il Plusvalore E L'assoluto è ambient
fortemente disturbata da una vasto campionario di rumori, Ingerito Dai
Genitori(titolo spettacolare!) solletica la fantasia di Alice
nel Paese delle Meraviglie a colpi di elettronica anni ottanta
e lounge ante litteram, mentre Zero In Complimenti poggia su atmosfere
tetre e un suono che farebbe tutt'ora comodo alla Cold Meat Industry.
Insomma non è il caso di andare oltre con i dettagli, dal momento
che avrete già intuito che si tratta di un'opera rilevante, di valore
storico, ma soprattutto clamorosamente attuale! Roberto Michieletto |