Come avevo annunciato nel
numero precedente di Bloc Notes, ecco il secondo
lavoro di Bugo, stavolta per la Snowdonia associata alla Bar La Muerte.
In seguito avremo il terzo lavoro pubblicato per la Wallace Records. La prima gratta riassume e porta avanti il discorso pazzoide intrapreso con Pane, pene, pan, anche se la componente acustica qui è più marcata, specie in pezzi come Solitario, Quante menate che mi faccio e Spermatozoi. Invece in Gocce di vita ritorna la claustrofobia malata di Bugo, con suoni quasi titanici ed elettronici, sperimentali, provenienti da un altro spazio, un esperimento vicino ad Anima Di Mais, altro grandissimo sperimentatore di cui si sono perse le tracce. Sabato mattina, invece, è rock da cantina, duro ma lo-fi nelle intenzioni. Cicca nei capelli iea è travolgente come i testi che scorrono via come un fiume in piena. Qui la voce è come metallica, plastificata, un esperimento che non ascoltavo da tempo. Da sottolineare il grande lavoro alla chitarra di Dusco, che è contornata da una base ritmica in sottofondo, ma potente. Sarà interessante vedere Bugo in concerto, perché è un artista davvero nuovo. Il cd è composto da ventuno pezzi tutti brevi, e a parte quelli puramente noise, in tutti gli altri c'è una musicalità cristallina. Chissà, già qui mi è sembrato più raffinato, un Guccini anarchico, e dal prossimo, forse, il processo si sarà maggiormente completato. Lino Terlati |