Un booklet uscito direttamente da un b-movie anni '70 e il timbro Snowdonia preannunciano qualcosa di strano e assai pericoloso da raccontare, ma non resta che provarci partendo dall'impercettibile sorriso scatenato da un'inquietante foto ravvicinata di alcune formiche con la scritta: "Perchè diamine ci sono le formike al posto dei lombriki?"...
Anzitutto servono due piatti (giradischi).
Sul primo mettiamo un 78 giri di musica elettrojazz e cominciamo a farlo a 33 giri.
Per il secondo cerchiamo un 33 giri di musica pulp e facciamolo girare a 78 giri.
Colleghiamo ora un piccolo mixer analogico a due piste e proviamo a bilanciare casualmente il flusso sonoro proveniente dai due dischi... se con questa miscela riuscissimo a costruire strutture appena romantiche e abbondantemente psicopatiche, probabilmente saremmo vicini al plagio delle follie sonore contenute in Glad To Be Here.
Questa creatura impossibile è firmata Larsen Lombriki, formazione romana dal nome inspiegabile e adatta per animare un soffice piano bar durante una festa di maniaci, proponendo un cocktail sonoro dal sapore apparentemente dolce ma col retrogusto di benzina e con l'effetto di una scatola di lassativi.
Quattordici bibite invendibili servite da una band che non da precisi punti di riferimento, regalando improvvise scariche elettroniche e minimali espansioni no-rock, aggirandosi con sorrisi dementi tra un pubblico in preda a sbadigli e balli convulsi.
Si potrebbe dire altro, ma questo disco è talmente inutile che ve lo consiglio e basta...

Acty